mercoledì 26 novembre 2014

Monografie dallo schermo #20 - James Barrie from Neverland


Fa presto mia moglie a rimproverarmi di non averla mai messa a parte del mondo che abito. 
Perché, forte della paziente scorza che mi permea, sono sempre, comunque, stato in grado di perdonarla. 
Perché nessuno si può cambiare o rendere diverso da ciò che è; e io mi rendo perfettamente conto che non è colpa sua se non è capace di volare. 
Come dite? 
Gli essere umani non sono in grado di volare?
... Invece lo sono, eccome! 
Certo, devi voler volare... Devi vestirti della fantasia più sfrenata, devi poter vedere in un cagnone triste un grosso orso trapezista in tutù, devi saper scorgere biechi pirati armati di uncino tra i pizzi e le rughe delle governanti imbellettate che si aggirano per la mia Inghilterra vittoriana. 
Devi avere, insomma, il cuore di un bambino, essere parte dei suoi pensieri felici... che, poi, sarebbero quell'ingrediente segreto, insieme alla polvere di fata, che ti fa sentire leggero fino al punto di sollevarti. 
Cos'altro aggiungere; mi sembra di avervi resi edotti circa le istruzioni per raggiungere la terra del mio cuore... 
Beh, vi fornirò gli ultimi tre indizi:
Primo; nonostante il mio nome di battesimo, James, evochi suggestioni corsare, sento da sempre di chiamarmi Peter. 
Secondo e terzo; la mia è un'Isola che non c'è: se prendete la destra alla seconda stella e poi vi tenete dritti fino al mattino, mi troverete lì ad attendervi... 


Johnny Depp performing
James M. Barrie; 
Finding Neverland (2004)