Ciao a tutti.
Tra una settimana, si parte per il campo esploratori finalmente.
Tra una settimana, è anche il 19 luglio.
Non me lo posso certo ricordare, perchè avevo sei mesi appena; ma sedici anni fa, lo stesso 19 luglio, l'Italia ebbe la disgrazia di perdere uno dei suoi ultimi veri eroi: il magistrato Paolo Borsellino.
La storia è saputa e risaputa, e non sarò certo io a ripetere l'ovvietà su queste pagine. E' una realtà storica che sentiamo ancora, che ricordiamo, che ci colpisce.
Borsellino diceva continuamente di "parlare" della mafia; come se il solo parlarne potesse infondere un coraggio tale da impaurire Cosa Nostra, e farne cessare l'esistenza stessa.
Prima del loro operato, lo Stato non aveva mai preso in seria considerazione la lotta alle attività mafiose, tanto che negli anni '70 la maggior parte dei magistrati stessi erano convinti che Cosa Nostra fosse ormai debole e innocua. La loro lotta e il loro coraggio ci mostrano che però non è un nemico invincibile, perchè le mani gli sono state morse, perchè è stata messa in ginocchio.
Da buon poeta, voglio ricordarli, nell'anniversario della morte dell'ultimo "combattente sopravvissuto", con delle terze rime tratte da un'opera di Giuseppe Elio Ligotti, dal nome di "Una mezza Commedia"; il folle tentativo di rappresentare, con un romanzo in versi che segue lo schema di Dante, l'inferno del Presente, confortato però dalle voci del Passato di personaggi quali Leopardi, Galileo, Papa Giovanni XXIII, Carlo Roselli, Giovanni Falcone, e altri..
Vi propongo uno straccio del canto nel quale il protagonista incontra (in sogno, forse?) proprio il giudice Falcone:
(...)
"Ero raisi al servizio della Legge
ma più d'uno mi tolse la paranza
e al pascolo del mare tolse il gregge.
La conclusione è sempre la mattanza.
Muore chi entra in un gioco superiore,
muore chi è solo: per pura mancanza
d'appoggi, d'alleanze. O per errore"
espirò lentamente una voluta.
"Io ne commisi uno. Io, servitore
d'uno Stato che serve la cicuta
accettai le lusinghe d'un podere
in città, di facciata, e decaduta.
Io commisi l'errore di volere
scoperchiare il Coperchio e le fornaci
passando nella stanza del Potere
fra collusi, corrotti ed in-Capaci.
Lasciai l'isola. e questo
mi fu male."
Sostò un attimo a spegnere le braci.
(....)
Prese a cercare poi una sigaretta
che non trovava. Chiese nicotina
che non avevo. Disse, senza fretta:
"Bisogna sempre averne una riserva.
la tua scorta è una guida, una staffetta.
Prendila. E' il tuo sostegno e ti conserva."
Lo interruppi: "Qualcuno è la al casello
dell'orizzonte. Un uomo che ci osserva."
Si morse un labbro. Disse: "Altro tassello
del fuoco. Altro mosaico di pietà.
Viene dalla mattanza. E' un mio gemello
di sangue morte e luminosità.
Perchè la terra ancora non è insorta?
Perchè moriamo in una libertà
da sempre vigilata o, forse, morta?
Mi porta sigarette da consumo.
Diamo fuoco alle ceneri, alla scorta
del mondo. Che, in sostanza, è niente, è fumo."
2 commenti:
ciao pix!
ROMA ROMA ROMA ROMA!
com'è vivere tutti i giorni a Roma?secondo me deve essere un po' tutto un caos...con tutto quel traffico...diciamo che è un po' come Napoli!!
non conoscevi il mitico jim morrison???????????be dai ora lo conosci e spero che le sue poesie ti piacciono...
si dai mi fa piacere scrivere con te...ti lascio anche il mio contatto...allora è: sydney_dream@hotmail.it
grazie per i link di ligabue...dopo li vado a vedere!
intanto ti saluto!
falcone e borsellino hanno avuto una forza d'animo,e sono stati dei grandi,queste sono le persone che noi dobbiamo prendere d'esempio!è vero quello che ha detto falcone,che parlare e basta non seerve a niente,perchè le parole,quelle sono bravi tutti a dirle,ma sono i fatti che contano!
o no?
ciao ciao!
ciao pix!
sono di nuovo io!
ho visto le poesie di liga...e deo dire che avevi ragione alcune sono veramente belle...!
ti saluto ciao ciao!
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