martedì 7 ottobre 2008

Voglia di cosce e di sigarette - Introduzione a Mauro Repetto

Prima di pubblicare il famoso post sull'ex biondino degli 883 (un uomo, a mia opinione, davvero coraggioso) voglio presentarvi, sperando non vi spaventiate troppo, uno dei suoi (ig)noti (in)successi, commentato e analizzato da un grande sulla rete... se trovo il nome del sito ve lo linko; intanto godetevi (almeno) l'analisi della canzone, che fa sbellicare dalle risate:
"Voglia Di Cosce E Di Sigarette"

Alle tre!!!! Yeeeppeeehhhhh!!!

Mauro Repetto (da qui in poi chiamato "l'artista") all'inizio di ogni parte delle canzone ci tiene a precisare (a modo suo...) il momento della giornata in cui ci troviamo

Rosse tendine menù prezzo fisso
vestite bianche con gli occhi a nocciola
entro, mi siedo mi guardano in tre
due con l'anello, una c'ha il bandana
denti più bianchi delle mie mutande

A parte che ho sempre pensato che "bandana" fosse femminile, qui come in ogni racconto che si rispetti l'artista ci fornisce una descrizione veloce dell'ambiente in cui ci troviamo. Bar newyorkese popolato da ballerine e ragazze di ogni tipo. "Denti bianchi come le mie mutande" è entrata nel mio vocabolario personale.

voglia di cosce e di sigarette
più che mangiare respiro la gente

Qui passiamo da una descrizione esterna a una interna, vengono mostrate le emozioni che l'artista prova di fronte allo scenario appena descritto. Sarebbe stato troppo banale dire "ho voglia di scopare", quindi opta per "voglia di cosce e di sigarette". Subito dopo il livello poetico si innalza, raggiungendo una certa serietà con una "respiro la gente", delicatissima immagine figurata. Vai, Mauro, che ce la fai.

'ste cameriere cerbiatte puttane

No, non ce la fai...

del loro volto inquadro le labbra
e dagli specchi il corpo dall'alto

Chiaramente l'artista ricorre agli specchi per guardare le scollature delle cameriere.

due banditi dalle occhiaie più grandi
di tutta 'sta città
con una fame di facce e di incontri
che non sta in Central Park

L'artista ci svela di essere in compagnia di una seconda persona, un compagno di disavventure, tanto che i due sono descritti come "banditi", banditi dalle grandi occhiaie. Ovviamente i continui rifiuti hanno portato i due a porre rimedio "manualmente" all'astinenza.

Alle sei!!!! Yeeepppeehhhhh!!!

Passano altre tre ore, è l'alba ormai, e l'artista non è ancora tormentato dai suoi fantasmi.

Vedo tre x e le scale in discesa
giù coreane che ballano in pista
non è il mio target ri-esco su in strada

La sconfitta dell'uomo e la conseguente presa di coscienza portano l'artista ad allontanarsi dalla scena per non essere ulteriormente tartassato dal senso di inferiorità

buio e coriandoli di calze e tacchi
donne e stivali che battono il tempo

Visto che la sconfitta interiore diventa insopportabile l'artista si lascia andare a visioni femminili che lo consolano.

Michi il mio amico senza vino s'angoscia
come giocattoli ci piacciono tutte

Per la prima volta si fa il nome dell'altro "bandito": Michi, compagno di disavventure dell'artista. Qui è sottolineato ulteriormente quale sia la ragione della loro depressione interiore, alla quale pongono rimedio con l'alcol (oltre che nel modo già sopra citato).

ciao mamma nonna italia scusate

Ogni tanto una frase con non vuol dire un cazzo ci vuole...

le nostre mani vuote di corpi
le nostre menti piene di voglie

E dai...

due banditi dai faccioni rossi
tipo Marlboro sai
con una fame di ballerine e night
mamma non lo saprai mai

I banditi hanno dato ulteriore sfogo al loro esercizio e ora oltre alle occhiaie hanno anche i visi rossi...alla fine, però, colpo di scena: una visione, l'artista conscio del suo peccato vede la figura materna che lo rimprovera, probabilmene gli dice che se continuerà così diventerà cieco. L'artista però con un atto di ribellione e di vergogna dice che nasconedrà tutto l'accaduto.

Alla notte!!!! Yeeepppeehhhhh!!!

Eravamo all'alba, non capisco come possa essere ancora notte, ma fa niente. Probabilmente l'artista vuole sottolineare che la sua è una vita esclusivamente notturna, per lui il giorno è solo la fine primo tempo fra una notte e l'altra

Su e giù in Italia son le cinque e mezzo

Nel colmo della depressione l'artista si ricorda del suo paese natale, che ha lasciato in cerca di fortuna e che ora rimpiange. Lì almeno c'era Max Pezzali a consolarlo.

io e Michi adesivi qui al banco
tappezzerie per 'sto locale

L'artista e il compare mostrano testardaggine e insieme senso di accettazione per la sconfitta, tanto che imparano a conviverci diventando parte di quell'ambiente che li vede perdenti.

al primo sorriso le pago da bere

Ormai basta che respiri...

chissà perchè proprio noi siamo soli
siamo stranieri e anche ingranati
ma anche a monopoli all'oratorio
oppure a bottiglia non eravam fighi
figurati poi a New York in 'sto bar

L'artista prende atto della sua natura di perdente e ci ride sopra con sottilissima ironia, che lascia spazio a ricordi infantili che si perdono per i corridoi di un oratorio in cui tutti limonavano e lui stava chiuso in bagno.

se esce il 2 in schedina ma va

...

due banditi senza baci nè soldi
pellegrini in questa città
con una fame di Baggio è forte
sì però dai anche lui noi soli qua

Alla fine la sconfitta interiore è così forte che lo porta a scrivere frasi che non vogliono dire una mazza. La distruzione finale, lo sgretolamento dell'essere. In principio era il verbo, ora non c'è più neanche quello.

Nessun commento: