mi piace la mattina se ti aspetto
se resto assorto nella condizione
del dubbio - dove inizi l'orizzonte
mi piace udire il brontolio sommesso
di macchine e motori andare pigri
e alzare gli occhi e mettermi a contare
le nuvole gli uccelli le ombre i pruni
provare se tra l'afa scorgo i monti
mi piace il sole sopra il marciapiede
sbirciare i bus di là tenendo il conto
pensare che magari stai tornando
o che, al contrario, ancora stai dormendo
la brezza picchiettare appena il collo
le foglie smosse e la cenere inerme
mi piace che la testa all'improvviso
scarti di lato faccia capolino
quando ha il sentore di quei tuoi passetti
tutti in avanti un po' disordinati
di te il prurito lungo le mie mani
di quel respiro teso ma smorzato
di un cuore che d'un colpo si riavvia
pronto al sordo fruscio dei tuoi capelli
In tutto questo pianto le radici
tra cose che non posso dire mie
che sono unitamente casa esilio
stupore lontananza Itaca e mare
Poesie sparse... 32 è riportata così come è uscita dalla penna
sul taccuino rotondo con il disegno di Goya.
Non c'è punteggiatura, perché nella versione originale non c'era:
i pensieri veramente originali, o quantomeno sinceri al 200%, a quanto ne so, non hanno punteggiatura;
non soggiacciono alle volontà razionali della grammatica, né della logica.
1 commento:
Ma meow!!
Questa poesia... devo dire che è veramente bellissima. Mi piace mi piace mi piace che le parole ti escano spontanee nei collegamenti meno ovvi, il provare se si scorgono i monti, il prudere di qualcuno nelle mani, sento spesso la sensazione di un cuore che si riavvia e la conosco molto bene (ma con questo nuovo verbo è come rinata, riavviata).
mi stupisci ogni volta, bravo davvero mio buon ammaestratore di parole, anzi incantatore di parole. perchè a volte sembra che le parole ti seguano senza alcuno sforzo da parte tua.
ti scrivo un flusso di pensieri, in genere non mi sbrodolo in complimenti, anche se sei sempre bravo; ma stavolta hai sgravato, sì, bravo bravo bravo
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