Questa purtroppo ha un anno. Dolorosamente.
Mamma richiude gli occhi - è un po' più stanca
e nulla la farà più stare bene.
I giorni si assomigliano - sfumati
tutti i contorni non c'è un dopo o un prima
ma soprattutto adesso non c'è un dopo.
Mamma ha richiuso gli occhi e io ho paura
che questa volta possa non riaprirli.
Si perderà i nipoti la mia laurea
l'esito dei concorsi la pensione
il mutuo meritato infine estinto.
Non li aprirà mai più sul Nicaragua
o sulle chiavi che papà si scorda.
Non rivedrà le luci di Natale
o il sole che si suda a ferragosto.
Non piangerà alla prossima parata
né per il primo fiore a primavera.
Mamma riapre gli occhi e un lumicino
già punta sfilacciato al suo domani.
Mamma sospiro affranto mi perdona
e mi ringrazia e mi si raccomanda
di non tornare tardi. Mamma lotta
sconfitta il tempo a battiti roventi
sotto una pelle gialla che era sua.
Per ora è solo sonno - ora mi volto
verso l'abisso e sono pure mie
mentre mi aggrappo matto a ogni momento
le palpebre che calano sul mondo.
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