giovedì 27 aprile 2017
Poesie sparse... 54 - Whydah Gally
Whydah Gally
Il sogno si esaurì - non era aurora
ancora giunta il mondo a ingravidare.
Brillava minacciosa e lesta l'ombra
della tempesta, il mare era una scossa
continua e perpetrata, era uno spasmo
di morte e gola: il mare era affamato.
La nave imbottigliata nel suo inganno
a depistare ostacoli e scommesse
sperava di nascondersi al destino,
di conservare intatti i suoi tesori.
Ma il mondo fuori è un attimo, è bestemmia
è pescecani è rabbia ed è uragani
... ed è ingiustizia, è insidia, è di cristallo.
È una burrasca infida, è il disagio
di una gomena da infilare all'ago.
Sfinito il sogno non bastò l'aurora
a risvegliarci, non bastò la schiuma
delle onde che girovaghe la faccia
solleticano... adesso inutilmente.
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