domenica 4 agosto 2013

Monografie dallo schermo #10 - Owen Hunt


L'Iraq mi ha lacerato l'anima in maniera indelebile. 
Se mi chiedeste qual è l'intervento chirurgico che più ho amato, vi racconterei di quando ho dovuto tamponare con tutto il mio corpo un uomo letteralmente "aperto" dallo scoppio di una bomba fatta in casa: l'ho salvato, gli ho evitato di morire dissanguato stendendomi su di lui per più di due ore. 
Un mese dopo, dopo avermi scritto una lettera di ringraziamento per avergli salvato la vita, quel soldato si è ucciso.
Sono un uomo buono e deciso, uno che trasmette sicurezza: solo i ventilatori appesi al soffitto mi fanno perdere la testa. Probabilmente perché mi ricordano molto le pale degli elicotteri nel deserto. 
Oggi sono il primario di chirurgia del Seattle Grace - Mercy West Hospital, un trauma center di primo livello, ma da quando ho accettato questo incarico tutto si è fatto ancora più difficile: Cristina, mia moglie, è una vera e propria "drogata" di chirurgia e io non le perdono di avere abortito nostro figlio senza consultarmi. Tra le lacrime di tutti e due abbiamo firmato i documenti del nostro divorzio, anche se continuiamo a stare insieme. Eppure la nostra relazione sembra non trovare pace e, nel profondo del mio cuore, so bene che il mio incontenibile desiderio di paternità finirà per allontanarci definitivamente.



Owen Hunt; Grey's Anatomy (2005 - in corso)

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