martedì 3 febbraio 2015

Monografie dallo schermo #21 Severus Piton from Harry Potter


Ho il naso adunco, lunghi capelli neri impiastricciati e le movenze di un sinistro pipistrello. A questo potete aggiungere che mi vesto sempre con lunghi completi scuri da stregone e che sul mio braccio sinistro pulsa ancora, tatuato, il lugubre simbolo dei Mangiamorte.
La mia vita è stata una menzogna, ma una menzogna senza dubbio più onorevole e più audace di millemila altre verità. Silente, che è l'unico a conoscere i fatti per intero, mi reputa un uomo coraggioso e probabilmente sono il più coraggioso tra tutti gli appartenenti all'Ordine della Fenice. Perché c'è un coraggio che trascende ogni cosa e che non consiste nel rischiare ogni giorno la propria pelle, né nel fare il doppiogioco al cospetto del più potente mago oscuro legilimens di tutti i tempi, e neppure nel fidarsi ciecamente di qualcuno senza conoscere la vera natura dei suoi stessi disegni.

No: il mio coraggio è stato nel nascondere a tutti la parte migliore di me è nell'aver continuato ad amare, anche dopo morta, sempre la stessa donna, al punto di dedicarmi alla costante, dissimulata, protezione del suo unico, sopravvissuto, figlio.
Perché Harry Potter è il figlio della donna che ancora amo, sì, ma pure dell'uomo che più ho odiato.



Alan Rickman performing
 Severus Piton
Harry Potter (2001 - 2011)

5 commenti:

Freyja. Colei Che Sul Tuo Blog Ha Ormai Molti Nomi. ha detto...

"(...) il mio coraggio è stato nel nascondere a tutti la parte migliore di me (...)"
Sai, ultimamente avevo iniziato a distaccarmi da Piton, a dirmi che tanti altri maghi erano stati coraggiosi quanto e più di lui, con il merito poi di non aver ripetutamente tentato di rovinare la vita di un orfano adolescente. Però questa tua frase mi ha fatto ricordare che Piton, per il bene di quell'orfano e di tutte le persone che col tempo hanno preso a disprezzarlo (a disprezzare lui, Piton), per amore e per penitenza, ha rinunciato a vivere: quando è morta Lily è morto anche lui. Fino alla fine ha consegnato la sua vita e la sua intelligenza a Silente, perchè le usasse come arma definitiva contro il Signore Oscuro. Quando finalmente Voldemort l'ha ucciso, in realtà ha solo rotto un guscio vuoto e al contempo ha liberato Severus; l'ha liberato suo malgrado perchè finalmente Piton ha potuto consegnare a qualcuno l'ultima parte viva di sè, finalmente ha potuto dire al mondo che anche lui come tutti aveva, oltre alle ombre, le luci.

J.K. ROWLING, PERCHÈ CI FAI QUESTO?

P.s.: E comunque Remus è sempre stato gentile con lui. Remus SAPEVA che c'era del buono nascosto in Piton. Perchè Remus è un superiore essere di luce :3

PiX ha detto...

Innanzitutto vorrei essere sicuro di una cosa: Freyja "che sul mio blog ha ormai molti nomi" è forse anche l'ElfoMiope?

ElfoMiope ha detto...

Purtroppo sì

PiX ha detto...

Diavolo, non ricordavo avessi una scrittura così pulita (!) ... Cara la mia antica compagna di banco...
A ogni modo sì, il coraggio dissimulato di Piton vale da solo la lettura di tutta la saga del maghetto. Personalmente trovo impressionante come la Rowling abbia saputo recuperare, nel corso di tanti anni, libro dopo libro, quasi la totalità delle esche che aveva gettato (all'apparenza, casualmente) da La pietra filosofale in poi... E come, senza poterlo sapere, gli sceneggiatori dei film abbiano continuato a tratteggiare Severus duramente, ma sempre lasciando lo spazio a una qualche, ulteriore, possibilità interpretativa... Che, non a caso, si schiude con il gran finale.
Ciò che mi affascina, di questo stregone, è soprattutto la sua coscienziosità (parola che, di recente, uso parecchio).

ElfoMiope ha detto...

Sono d'accordo, giovanotto. Comunque come vedi anche io sono capace di scrittura pulita non appena depongo il cappello coi sonagli c: