giovedì 21 ottobre 2010

Poesie sparse...18 - Roses in the rain -

Dalla finestra spargi nella pioggia
i pezzi del tuo cuore come rose:
Tu sei sconfitta; proprio come me.
Noi due ci ha rifiutati anche l'amore
- pupazzi nelle mani di qualcosa
più grande e di cui non sappiamo il nome.


N.B.: questo è un piccolo assaggio della solita "raccoltina-per-gli-amici-che-non-la-chiedono" che preparo ciclicamente. Questa si chiama, appunto, "Roses in the rain": un piccolo omaggio all'immenso Bruce Springsteen.
Conclusasi in data Dicembre 2013, come risulta chiaramente qui.

giovedì 14 ottobre 2010

Il Medium

Per medium si intende, secondo le parole di Allan Kardec, qualunque persona che risenta, a qualsiasi grado, l'influenza degli spiriti.
Ora, l'odierna cultura relativista ci ha abituati a collegare la parola medium con la definizione "cialtrone, imbroglione", o quantomeno ad attribuire il termine semplicemente a "chi parla con i morti".
Non è così. La medianità è una facoltà inerente all'uomo, in qualche modo ne risentiamo tutti quanti. Non è assolutamente un privilegio esclusivo, e anzi è molto più difficile trovare persone in cui non ce ne sia nemmeno una traccia piuttosto di altre in cui, invece, la medianità è maggiormente sviluppata.
In qualche modo, quindi, potremmo dire che tutti sono medium. E però non è nemmeno
così, perchè questa "qualificazione" è attribuita perlopiù a chi ha una maggiore facoltà medianica che si traduce in effetti di certa intensità. E invece corretto dire che siamo tutti più o meno "sensitivi".
Diamo ancora alcune premesse: i medium non sono tutti uguali (anzi!): solitamente hanno un'attitudine speciale per questo o quell'altro tipo di fenomeno; piuttosto è raro trovare medium con tante e diverse capacità particolari.
E vi sorgerà una domanda legittima: ma di che cavolo stiamo parlando??!

Pongo, innanzitutto, un paio di punti fermi: ciò che scrivo è, in parte, tratto (non letterarmente) dal Libro dei Medium di Allan Kardec, il padre dello spiritismo, il primo che lo ha trattato con pubblicazioni disponibili a tutti. Il resto è tratto da fatti di cronaca, vicende note e, infine, da storie familiari e personali.

Detto questo possiamo andare, lentamente, avanti:

I medium sono dividibili in due grandi categorie:

1) Medium a effetti fisici (sono particolarmente atti a produrre fenomeni materiali, come i movimenti dei corpi inerti, i rumori, eccetera.)

2) Medium a effetti psichici (quelli che sono più propriamente atti a ricevere ed a trasmettere le comunicazioni
intelligenti)

Sopratutto per quanto riguarda la prima categoria, è ovvio che gli effetti fisici potrebbero essere spiegati benissimo anche con la sola azione di una corrente magnetica o elettrica, o con quella di un fluido. L'argomento è interessante e contrasta con la spiegazione medianica meno di quanto possa sembrare, ma ne parleremo in seguito. Oggi ci interessa molto di più la seconda categoria, divisa in tantissime sottocategorie, tante quante sono i fenomeni documentati e accertati:

Diciamo dunque che più o meno tutti i medium possono definirsi "impressionabili".
Si designano così le persone suscettibili di sentire la presenza degli spiriti per mezzo d’una vaga impressione, una sorta di fruscio in tutto il corpo, di cui esse non possono rendersi conto. Questa varietà non ha un carattere ben definito; tutti i medium sono necessariamente impressionabili; l’impressionabilità viene così dichiarata una qualità generale, piuttosto che speciale; è la facoltà rudimentale indispensabile allo sviluppo di tutte le altre. Essa differisce dall’impressionabilità puramente fisica e nervosa, con la quale non si deve confondere, poiché vi sono persone che non hanno i nervi delicati e che risentono più o meno l’effetto della
presenza degli spiriti, nello stesso modo che altre irritabilissime non la risentono affatto.

Questa facoltà si sviluppa con l’abitudine, e può acquistare una tale delicatezza che colui il quale ne è dotato riconosce, dall’impressione che ne risente, non solamente la natura buona o cattiva dello spirito che gli sta vicino, ma perfino la sua individualità, come il cieco riconosce, quasi per intuito, l’avvicinarsi di questa o quella persona: egli diventa, riguardo agli spiriti, una vera sensitiva. Un buono spirito fa sempre un’impressione dolce e gradevole; quella di un cattivo spirito, al contrario, è penosa, ansiosa e sgradevole; ne traspira come un alito di impurità.


Passiamo ora alla classificazione di medium più "usuali":


Medium auditivi


Essi sentono la voce degli spiriti: è qualche volta una voce intima che si fa sentire all’interno dell’orecchio; altre volte è una voce esteriore, chiara e distinta, come quella d’una persona vivente. I medium auditivi possono così entrare in conversazione con gli spiriti. Allorché essi sono assuefatti a comunicare con alcuni spiriti, li riconoscono immediatamente dal timbro della voce. Allorché non si possieda questa facoltà, si può egualmente

comunicare con uno spirito per mezzo di un medium auditivo, che funge da interprete. Questa facoltà è gradevolissima quando il medium ha a che fare con buoni spiriti, o soltanto con quelli che egli chiama; ma la cosa cambia aspetto quando un cattivo spirito si accanisce contro di lui e gli fa sentire ogni momento le cose più sgradevoli, e qualche volta le più sconvenienti.



Nella serie tv Lost

Hurley è un medium veggente; Miles è invece un particolarissimo tipo di auditivo




Medium parlanti


I medium auditivi, che trasmettono soltanto quello che sentono, non sono, propriamente parlando, medium parlanti; questi ultimi, invece, il più delle volte non sentono nulla. Con questi lo spirito agisce sugli organi della parola, come agisce sopra la mano dei medium scriventi. Lo spirito che vuole comunicare si serve dell’organo che trova maggiormente idoneo nel medium; da uno prenderà in uso la mano, da un altro la parola, da un terzo l’udito. Il medium parlante si esprime generalmente senza avere la coscienza di ciò che dice, e spesso dice cose completamente estranee alle sue idee abituali, alle sue cognizioni, e persino lontane dalla portata della sua intelligenza. Quantunque il medium sia perfettamente sveglio e in uno stato normale, esso ra

ramente conserva il ricordo di ciò che ha detto; in altri termini, la parola è per il medium uno strumento di cui si serve lo spirito e con il quale una persona estranea può entrare in comunicazione, nella stessa maniera in cui può farlo attraverso il medium auditivo.

La passività del medium parlante non è sempre completa; ve ne sono di quelli che hanno l’intuizione di ciò che dicono nel momento stesso in cui pronunziano le parole. Ritorneremo su questa varietà quando tratteremo dei medium intuitivi.


Medium veggenti


I medium veggenti sono dotati della facoltà di vedere gli spiriti. Vi sono di quelli che godono di questa facoltà nello stato normale, allorché sono perfettamente svegli e ne conservano un esatto ricordo; altri non lo hanno se non nello stato di sonnambulismo o vicino al sonnambulismo.

Questa facoltà è raramente permanente: essa è quasi sempre l’effetto di una crisi momentanea e passeggera. Si possono collocare nella categoria dei medium veggenti tutti gli individui dotati della seconda vista. La possibilità di vedere gli spiriti in sogno nasce senza dubbio da una specie di medianità veggente. Il medium veggente crede di vedere con gli occhi, come coloro i quali sono dotati della seconda vista; ma in realtà è l’anima che vede, ed è questa la ragione per cui essi vedono tanto con gli occhi chiusi quanto con gli occhi aperti. Conviene distinguere le apparizioni accidentali e spontanee dalla facoltà propriamente detta di vedere gli spiriti. Le prime sono frequenti, soprattutto al momento della morte delle persone amate e conosciute, le quali vengono ad avvertire che non sono più di questo mondo. Vi sono numerosi esempi di simili fatti avvenuti, senza parlare delle visioni durante il sonno. Altre volte, sono parenti ed amici che, sebbene morti da un tempo più o meno lungo, appaiono, sia per avvertire di un pericolo, sia per dare un consiglio, sia per chiedere che si faccia qualcosa per lui. Il servizio che può reclamare uno spirito consiste generalmente nel compimento d’una cosa che egli non poté fare quando era vivo, o nel domandare il soccorso delle preghiere. Queste apparizioni sono fatti isolati, che hanno sempre un carattere individuale e personale, e non costituiscono una facoltà propriamente detta. La facoltà consiste nella possibilità, se non permanente, almeno frequentissima, di vedere qualsiasi spirito, anche quello che ci è più estraneo. Questa è la vera facoltà che caratterizza, propriamente parlando, i medium veggenti.

Fra i medium veggenti ve ne sono di quelli che vedono soltanto gli spiriti evocati, dei quali possono fare la descrizione con una minuziosa esattezza; essi descrivono i loro gesti nei più piccoli particolari, come pure l’espressione della loro fisionomia, le loro fattezze, le vesti, e persino i sentimenti da cui sembrano animati. Ve ne sono altri presso i quali questa facoltà è ancora più generale; essi vedono tutta la popolazione spiritica circostante andare, venire, e si potrebbe dire, attendere ai suoi affari.

La facoltà di vedere gli spiriti può senza dubbio svilupparsi, ma è per l’appunto una di quelle di cui conviene aspettare lo sviluppo naturale senza provocarlo, se non si vuole rischiare di diventare vittime della propria immaginazione. Quando esiste il germe d’una facoltà, essa si manifesta da se stessa. In principio conviene accontentarsi di quelle che Dio ci ha accordato, senza ricercare l’impossibile; allora, infatti, volendo avere troppo, si corre rischio di perdere quello che si ha.

Quando abbiamo detto che i fatti d’apparizione spontanea sono frequenti non abbiamo con ciò voluto dire che sono comunissimi. Quanto ai medium veggenti, propriamente detti, essi sono ancora più rari, e conviene diffidare assai di quelli che pretendono di godere di questa facoltà; è cosa prudente il non prestar loro fede se non dietro prove positive. Certe persone possono, senza dubbio, ingannarsi in buona fede, ma altre possono pure simulare questa facoltà per amor proprio o per interesse. In questo caso, conviene particolarmente tener conto del carattere, della moralità e della sincerità abituale; ma è soprattutto nelle minute particolarità che si può trovare il giudizio più certo, poiché ve ne sono di quelle che non possono lasciare alcun dubbio, come, ad esempio, il ritratto degli spiriti che il medium non ha mai conosciuti, fatto con esattezza. Il fatto seguente appartiene a questa categoria.

Una signora vedova, il cui marito c

omunicava con lei frequentemente, si trovava un giorno con un medium veggente che non conosceva né lei né la sua famiglia. Il medium le disse: “Vedo presso di voi uno spirito”. “Ah!” disse subito la signora, “è senza dubbio mio marito, il quale non mi abbandona quasi mai”. “No”, rispose il medium, “è una donna d’una certa età, la quale ha il capo coperto in maniera singolare; ha una fascia bianca sulla fronte”.

Per questa particolarità e per altri dettagli descrittivi, la signora riconobbe in maniera certa la sua nonna, notando che essa non pensava affatto a lei in quel momento. Se il medium avesse voluto simulare la facoltà, gli sarebbe stato facile andare dietro al pensiero della signora, mentre, invece del marito, di cui ella era preoccupata, egli vede una donna con un’acconciatura speciale sul capo, per lui del tutto incomprensibile. Questo fatto prova un’altra cosa, cioè che la vista nel medium non è il riflesso di alcun pensiero estraneo.


Medium sonnambuli


Il sonnambulismo può essere considerato come una varietà della facoltà medianica, o per meglio dire, i due ordini di fenomeni si trovano spesso riuniti.

Il sonnambulo agisce sotto l’influenza del proprio spirito. E’ la sua anima che, nei momenti di emancipazione, vede, intende e percepisce all’infuori dei limite dei sensi; ciò che esprime, egli lo attinge in se stesso; le sue idee sono in generale più giuste che non nello stato normale; le sue cognizioni più estese, poiché la sua anima è libera; in una parola, egli vive in anticipo della vita degli spiriti. Il medium, al contrario, è lo strumento d’una intelligenza estranea; egli è passivo, e ciò che dice non viene da lui. Riassumendo, il sonnambulo esprime il proprio pensiero ed il medium quello d’un altro. Ma lo spirito che comunica con un medium ordinario, può, nella stessa maniera, comunicare con un sonnambulo; spesso, anche lo stato d’emancipazione dell’anima, durante il sonnambulismo, rende questa comunicazione più facile. Molti sonnambuli vedono perfettamente gli spiriti, e li descrivono con altrettanta precisione che i medium veggenti; essi possono intrattenersi con loro e trasmetterci il loro pensiero; ciò che dicono al di fuori delle loro personali conoscenze, viene loro spesso suggerito da altri spiriti. Ecco un esempio notevole dove la doppia azione dello spirito del sonnambulo e dello spirito estraneo si rivela nella maniera meno equivoca.

La lucidità sonnambolica è una facoltà relativa all’organismo, e del tutto indipendente dall’elevazione, dall’avanzamento, ed anche dallo stato morale del soggetto. Un sonnambulo può dunque essere lucidissimo, ed essere incapace di rispondere a certe domande, se il suo spirito è poco avanzato. Colui che parla, di per se stesso può dunque dire cose buone o cattive, giuste o sbagliate, mettere più o meno delicatezza e scrupolo nei suoi procedimenti, secondo il grado di elevazione o d’inferiorità del proprio spirito; è allora che l’assistenza d’uno spirito straniero può supplire alla sua insufficienza. Ma un sonnambulo può essere assistito da uno spirito bugiardo, leggiero, od anche cattivo, quanto potrebbe esserlo un medium; in queste circostanze, soprattutto le qualità morali hanno una grande influenza per attirare i buoni spiriti


Medium guaritori


Non parleremo, se non a titolo di

memoria, di questa varietà di medium, poiché questo argomento esigerebbe uno sviluppo troppo esteso.

Noi diremo solamente che questo genere di medianità consiste principalmente nel dono che certe persone posseggono di guarire con il semplice tatto, con lo sguardo, con un solo gesto, senza l’ausilio di alcun medicamento. Si dirà senza dubbio che ciò è puro magnetismo. E’ evidente che il fluido magnetico ha una grande azione; ma, quando si esamina con cura questo fenomeno, si riconosce senza fatica che vi è qualcosa di più. La magnetizzazione ordinaria è una vera cura, continua, regolare, metodica; nel primo caso, invece, le cose vanno ben altrimenti. Tutti i magnetizzatori sono più o meno atti a guarire, se sanno convenientemente operare, mentre presso i medium guaritori la facoltà è spontanea; anzi ve ne sono alcuni che la posseggono senza aver mai inteso parlare di magnetismo. L’intervento di una potenza occulta, che costituisce la medianità, diventa evidente in certe circostanze; essa lo è soprattutto quando si considera che la maggior parte degli individui, i quali si possono con ragione qualificare come medium guaritori, fanno ricorso alla preghiera, che è una vera evocazione.


Tuttavia torneremo su questo argomento prossimamente.


Medium pneumatografi


Si dà questo nome ai medium atti ad ottenere la scrittura diretta, il che non è dato a tutti i medium scriventi. Questa facoltà è finora abbastanza rara; essa si sviluppa probabilmente con l’esercizio; ma, come abbiamo detto, la sua utilità pratica si limita ad una constatazione evidente dell’intervento di una potenza occulta nelle manifestazioni. Solo l’esperienza può far conoscere se si possiede. Si può dunque tentare, e d’altra parte si può domandarlo ad uno spirito protettore con gli altri mezzi di comunicazione. Secondo la maggiore o minore potenza del medium, si ottengono semplici tratti, segni, lettere, parole, frasi, ed anche pagine intere. Basta, ordinariamente, depositare un foglio di carta piegato in un luogo qualunque, o in un sito designato dallo spirito, durante dieci minuti o un quarto d’ora, qualche volta di più. La preghiera ed il raccoglimento sono condizioni essenziali; è per questo che si può ritenere impossibile ottenere qualcosa in una riunione di persone poco serie, o che non siano animate da sentimenti simpatici e benevoli.


E così arriviamo alla categoria che ci interessa di più: quella dei medium scriventi.


MEDIUM SCRIVENTI O PSICOGRAFI


Medium meccanici Medium intuitivi Medium semi meccanici Medium ispirati o involontari Medium da presentimenti.



Di tutti i mezzi di comunicazione, la scrittura manuale è il più semplice, il più comodo e soprattutto il più completo.

Tutti gli sforzi devono tendere verso questo mezzo, poiché esso permette di stabilire con gli spiriti relazioni altrettanto continuate e regolari quanto lo sono quelle che esistono tra di noi. Conviene attenervisi, tanto più perché è il mezzo con il quale gli spiriti rivelano meglio la loro natura ed il grado della loro perfezione o della loro inferiorità.

Per la facilità che hanno di esprimersi con questo mezzo, essi ci fanno conoscere i loro pensieri intimi e ci mettono così in grado di giudicarli e di apprezzarli secondo il loro valore. La facoltà di scrivere, per un medium, è inoltre quella che è più suscettibile di svilupparsi con l’esercizio.


Medium meccanici


Lo spirito può dunque esprimere direttamente il suo pensiero, sia con il movimento di un oggetto, di cui la mano del medium è soltanto il punto d’appoggio, sia con la sua azione sulla mano stessa.

Allorché lo spirito agisce direttamente sulla mano, egli le dà un impulso completamente indipendente dalla

volontà. Essa si muove senza interruzione e malgrado la volontà del medium, finché lo spirito ha da dire qualche cosa, e si arresta quando ha terminato.

Ciò che caratterizza il fenomeno in questa circostanza, è che il medium non ha la minima coscienza di ciò che scrive, l’incoscienza assoluta, in questo caso, costituisce il carattere di quelli che si chiamano medium passivi o meccanici.

Questa facoltà è preziosa in quanto non può lasciare alcun dubbio sull’indipendenza dello scritto dal pensiero di colui che scrive.


Questa immagine è stata chiaramente ritoccata, ma non nel senso che crederebbero gli scettici: ho semplicemente "cancellato" due scarabocchi precedenti al contatto con lo spirito in questione, onde non confondervi. Nei due ovali evidenziati in rosso vi è il testo scritto dallo spirito tramite la mano del medium. La grafia somiglia a quella di un bambino (non è, chiaramente, la stessa che avrebbe il medium normalmente) perchè il controllo della mano non era esercitato dal cervello del medium. La mano si muoveva secondo la volontà dello spirito intervenuto. L'ovale in basso rinchiude il nome dello spirito con cui il medium ha parlato; l'ovale più grande presenta il testo principale della conversazione. In questo secondo caso il medium ha preferito usare la matita, quindi il calco è meno chiaro e il testo scannerizzato risulta meno comprensibile. Entrambi sono comunque frutto della scrittura meccanica.




Medium intuitivi


La trasmissione del pensiero ha pure luogo per mezzo dello spirito del medium, o meglio della sua anima, poiché noi designiamo sotto questo nome lo spirito incarnato. Lo spirito estraneo, in questo caso, non agisce sulla mano per farla scrivere; egli non la tiene e non la guida; agisce, invece, sopra l’anima con la quale egli si identifica. L’anima, sotto questo impulso, dirige la mano, e la mano dirige il lapis. Osserviamo qui intanto una cosa importante, e cioè che lo spirito estraneo non si sostituisce affatto all’anima, poiché non potrebbe smuoverla, ma egli la domina a sua insaputa e le imprime la sua volontà. In questa circostanza, la parte dell’anima non è assolutamente passiva: essa riceve il pensiero dello spirito estraneo e lo trasmette.

In questa situazione, il medium ha la coscienza di ciò che scrive, quantunque non esprima il suo proprio pensiero; è ciò che si chiama medium intuitivo.

Se le cose stanno in questi termini, dirà qualcuno, niente ci prova che sia piuttosto uno spirito estraneo che scrive, e non quello del medium. La distinzione è infatti qualche volta difficile a farsi, ma può succedere che ciò importi poco.

Tuttavia, si può riconoscere il pensiero suggerito, in quanto esso non è mai preconcetto, ma nasce a mano a mano che si scrive, ed è spesso contrario all’idea preventiva che ci eravamo formati; può, inoltre, essere superiore alle cognizioni ed alle capacità del medium.

La parte del medium meccanico è quella di una macchina; il medium intuitivo agisce come farebbe un interprete. Quest’ultimo, infatti, per trasmettere il pensiero deve capirlo, e in certo modo appropriarsene per tradurlo fedelmente, e tuttavia questo pensiero non è il suo; esso si limita ad attraversargli il cervello. Tale è esattamente la parte del medium intuitivo.


Medium semi meccanici


Nei medium puramente meccanici il movimento della mano è indipendente dalla volontà; nel medium intuitivo il movimento è volontario e facoltativo. Il medium semi meccanico partecipa dell’uno e dell’altro; egli sente l’impulso dato alla mano suo malgrado, ma nello stesso tempo ha la coscienza di ciò che scrive a mano a mano che si formano le parole. Nel primo, il pensiero segue l’atto della scrittura; nel secondo, lo precede; nel terzo, lo accompagna. Questi ultimi medium sono i più numerosi.


Medium ispirati


Chiunque, sia nello stato normale, sia nello stato d’estasi, riceva, per mezzo del pensiero, comunicazioni estranee alle sue idee, può essere collocato nella categoria dei medium ispirati. Come si può comprendere, questa è una varietà della medianità intuitiva, con questa differenza, che l’intervento d’una potenza occulta vi è molto meno sensibile, poiché nell’ispirato diventa ancora più difficile il distinguere il pensiero proprio da quello che è suggerito. Quello che caratterizza quest’ultimo è soprattutto la spontaneità. L’ispirazione ci viene dagli spiriti che su di noi influiscono in bene o in male, ma è piuttosto il fatto di quelli che ci vogliono bene, e dei quali abbiamo troppo spesso il torto di non seguire i consigli. Essa si applica a tutte le circostanze della vita nelle risoluzioni che dobbiamo prendere. Sotto questo aspetto, si può dire che tutti sono medium, poiché non vi è individuo che sia privo dei suoi spiriti protettori e familiari, i quali fanno tutti i loro sforzi per suggerire buoni e utili pensieri ai loro protetti.

La prova che l’idea che arriva è proprio estranea a noi, è che, se fosse stata nel nostro cervello, ne saremmo sempre stati padroni, e che non vi sarebbe ragione per cui essa non dovesse manifestarsi a volontà. Colui che non è cieco, non ha che da aprire gli occhi per vedere, quando ne ha voglia; allo stesso modo, colui che ha idee proprie, le ha sempre a sua disposizione; se poi esse non gli vengono quando vorrebbe averle, è perché è obbligato ad attingerle in altra parte, che non è il suo cervello.

Si possono includere in questa categoria anche le persone che, senza essere dotate di una intelligenza straordinaria, e senza uscire dallo stato normale, hanno lampi di una lucidezza intellettuale che dà loro momentaneamente una facilità non comune di concezione e di elocuzione, e in certi casi il presentimento delle cose future.




Ora... è necessario chiarire un punto. Gli spiriti molto spesso si manifestano di propria volontà, e la cosiddetta evocazione serve solo se si vuole chiamare uno spirito specifico.

Non spiegheremo in cosa consista esattamente l'invocazione perchè questa, se usata con ignoranza, reca quasi esclusivamente danni.

Allan Kardec, le cui parole ho, fino a qui, quasi fedelmente trascritto, era convinto che l'evocazione fosse il mezzo di comunicazione più sicuro, poichè tra il medium e lo spirito evocato si instaura una specie di legame e diventa così più facile anche il riconoscimento.




Posso assicurarvi che si tratta di una grandissima cazzata.

Eseguire un'evocazione significa "spalancare" la propria anima: significa sentirsi COMPLETAMENTE indifeso e nudo. L'evocazione diventa ESTREMAMENTE PERICOLOSA dal momento che l'anima, essendo stata "aperta" di propria volontà, diventa bersaglio facile per chi non vorremmo... E sto parlando dei principii di quella che potrebbe diventare, nei peggiori casi, possessione e vessazione diabolica.

Il diavolo esiste, e il mezzo privilegiato che usa per insinuarsi dentro l'anima umana è proprio l'uso dissennato della facoltà medianica.

Per questo l'evocazione (questa è l'unica cosa che vi dirò in proposito) DEVE essere sempre e comunque svolta chiedendo la protezione e il PERMESSO del Signore.


La medianità è un dono divino, e può essere alle volte un dono meraviglioso... ma usarla senza sapere cosa si sta facendo può significare dare il via a un gioco dell'oca da cui diventa sempre più difficile cavarsi fuori.

venerdì 1 ottobre 2010

La mia im-maturità



















Ecco un validissimo motivo per cui, a posteriori, non posso dire di non essermi cercato un cattivo risultato scolastico. O,come si dice oggi, un ESITO NEGATIVO all'esame di Stato...: Il mio libretto delle giustificazioni! (N.B. Uno dei motivi dei ritardi è stato cancellato al computer... per motivi di decenza)

















E questo... beh, è da spaccarsi dalle risate! La mia prima simulazione di terza prova di matematica! Non sapendo cosa diavolo rispondere alla domanda ho scritto solo " .. La matematica non sarà mai il mio mestiere..." ... Ma la cosa bella è che, per questa puttanata, il mio esercizio è stato valutato la bellezza di 3/15! Pensate se avessi scritto tutta la canzone.....