giovedì 14 giugno 2012

Risposta ad Elledy - End of World

11 domande in cerca d'autore

- Un film che tutti dovrebbero vedere?

D'istinto ho pensato a Hereafter; ma forse basterebbe Neverland... di certo è molto meno impegnato.

- Un classico: il primo oggetto sulla tua sinistra è l'oggeto che userai per un' apocalisse zombie? Cos'e?

Direi di no. Il primo oggetto che ho visto sulla mia sinistra è la statuetta di un bersagliere barbuto in corsa. Con tanto di spada, ma certamente non adatto a un' apocalisse, né ad altro evento similare.

- Un mezzo di trasporto alternativo per andare a lavoro?

I piedi. Possibilmente dentro a un bel paio di scarpe semoventi. Oppure quelle scarpe con le ruote (non i pattini).

- Quale personaggio dei fumetti ti piacerebbe essere?

Senza pensarci ho scritto Constantine. Il che significa o che desidero la morte di tutti coloro che mi sono attorno, o che sto veramente messo male...

- Qual'è la parola più complicata che riesci a pensare?

Precipitevolissinevolmente oppure Otorinolaringoiatria, ma non ho ancora capito esattamente cosa cazzo sia.

- Un ricordo d'infanzia a cui sei particolarmente legato?

Mia nonna che compra le fragole, a Napoli, calando giù dal balcone con lo spago un cestino di paglia contenente 10.000 £ (a proposito, quanto era gagliardo il carattere delle lire?)

- La tua concezione dell'umanità nel tuo stato d'animo migliore.

possibilità infinite

- La tua concezione dell'umanità nel tuo stato d'animo peggiore.

Me ne guardo... ma potrei rispondere nuovamente "possibilità infinite"

- La donna/uomo per cui perdere la testa?

Nora Zehetner.


- Un stereotipo che ritieni insopportabile?

Chi ben comincia è a metà dell'opera... Ah no, questo è un proverbio. Allora... beh, scelgo: la smart la parcheggi dove vuoi: un po' perchè odio le smart; un po' perchè non è vero. Le smart le parcheggi dove vuoi solo se NON SAI PARCHEGGIARE. E qui credo che tutti coloro che professano l'odio per le smart mi abbiano capito. A proposito, l'altra settimana a Piazza Bologna c'era un carro attrezzi che ne portava via una.... che orgasmo!

- Quanto ritieni fastiodioso questo meme da 1 a 11?

direi 1: in fondo mi ha portato a scrivere la cosa più impegnata dell'ultima settimana (ma forse anche delle ultime due). Però così mi ha ricordato che non sto più scrivendo un cazzo di nulla; perciò comincio a odiarlo. Vale scrivere 1-11? Oppure no, risolvo così: (1-) 4-2-3-1. Ecco, già sono più felice....



P.S.: è stato simpatico, ma non credo farò girare questa roba. Anche perché non saprei nemmeno a chi passarla....

sabato 2 giugno 2012

Shonda Rhimes uccide Lexie Grey


Il post seguente è una semplice lamentela in seguito alla morte di Lexie Grey


Questo avvenimento segna il mio definitivo allontanamento dalla serie tv Grey's Anatomy. Serie che, tengo a sottolinearlo, ho (ri)cominciato a vedere nel periodo napoletano (in stato di malattia e di solitudine) solo ed esclusivamente per la presenza di Lexie Grey, il personaggio interpretato dalla meravigliosa Chyler Leigh. Shonda Rhimes ha ucciso Lexie Grey; io non guardo più Grey's Anatomy.



... E poi dai, cazzo, era l'unico personaggio ad avere portato un po' di freschezza dalla terza stagione! 
Poteva far morire il plastico belloccio e stronzo, una delle due lesbicone, la vedova cardiotoracica (perchè no?) oppure quella pasticciona della Kepner. Addirittura la Bailey, altro personaggio oramai completamente imploso su sé stesso, senza più niente da comunicare a nessuno: poteva morire, non mi sarebbe dispiaciuto più di tanto. Ma la piccola Grey no...

SHONDA RHIMES, SHAME ON YOU!



sabato 12 maggio 2012

Lettera a Luis Enrique

< Scritta poche ore dopo l'intervista rilasciata dal d.g. della Roma Franco Baldini in merito alle dimissioni di Luis Enrique >


Caro mister Luis Enrique Martinez Garcia,


Dopo aver ricevuto questa mattina la conferma delle sue dimissioni, ascoltando l’intervista rilasciata dal d.g. Franco Baldini, non volevamo credere alle nostre orecchie.
Gli occhi hanno cominciato a grondare lacrime, o poco ci mancava. Una reazione incontrollata, forse eccessiva, alla quale è poi seguita una domanda che ci ha martellato e ci martella tuttora la testa: perché? Perché una storia d’amore che si era preannunciata così rosea è potuta durare solo dieci mesi, perché solo lo spazio di un mattino? Cosa è tutto d’un tratto venuto a mancare?


È vero che questa stagione non ci ha regalato niente di entusiasmante: ma eravamo preparati a questo… (?) ne eravamo preparati, perché sapevamo che sarebbe stato solo un preludio a qualcosa di bello, di arrogante, di convincente. D’altronde abbiamo avuto modo di vedere e comprendere quale sia la sua idea di calcio: abbiamo avuto la fortuna di assistere a prestazioni emozionanti e palpabili (anche nel risultato) come, per esempio, nella gara contro il Bologna, contro l’Inter, contro l’Udinese e (perché no?) nella prima metà del derby d’andata. Lei, in effetti, non ha mai perso l’occasione di tramandarcela, questa sua Idea, sebbene il campo sia stato più volte, nel corso di questo campionato, un compagno non amico.


Non osiamo avventurarci nella giungla dei dettagli tecnici calcistici da lei curati perché, è chiaro, sarebbe ridicolo per due semplici tifosi discutere di schemi e innovazioni con un allenatore competente quale lei è. Ma è pur vero, e questo non deve dimenticarlo nessuno, che lei ha avuto dei grandissimi meriti nel guidare questa Squadra. Quanti altri allenatori in Serie A hanno gestito organici giovani come quello che lei ha avuto? Quanti hanno avuto il coraggio di puntare seriamente su un pugno di semi esordienti la cui età media arriva a stento ai ventidue anni? Quanti allenatori hanno avuto la sfortuna di giocare un intero campionato praticamente sempre privi della propria difesa titolare? Quanti allenatori avrebbero usato anche solo questo dato oggettivo come una scusante per giustificare prestazioni mediocri? Quanti allenatori, date queste premesse, avrebbero continuato nella propria idea di gioco sempre spronata in avanti, all’insegna della parola d’ordine del “calcio totale”? Quanti avrebbero gettato la spugna in corso d’opera? Lei è un uomo coraggioso, mister: probabilmente l’allenatore più coraggioso che la Roma abbia mai avuto. E questo non deve dimenticarlo nessuno: lei per primo.



Speriamo non si sia fatto eccessivamente influenzare da quella parte della piazza che, seppur in grado di far sentire la propria voce grazie a una cassa di risonanza non indifferente, ha condotto da subito o quasi una mediaticamente terroristica campagna di aggressione nei suoi confronti. Creda, le persone che in questo momento si sentono deluse e dispiaciute per la sua scelta sono infinitamente superiori in numero rispetto ai suoi detrattori. Sono certamente superiori in numero rispetto a quegli pseudo tifosi che adesso certamente stanno festeggiando la sua resa.
Certo, lei è un essere umano e la sua decisione è più che legittima: non arriviamo al punto di definirci amanti traditi; ma ci sentiamo sicuramente già privi di quanto è riuscito a trasmetterci in tutti questi mesi di lavoro. Ci sentiamo già privi del suo stile, del suo modo di comunicare, della sua schiettezza e della sua sincerità. Della sua lealtà.


Ciao mister; hasta luego y suerte!

due Romanisti

sabato 21 aprile 2012

What is it about Men



"Cosa altro ti ha detto lei?"
"Che hai degli incubi"
"Tutti gli uomini hanno incubi"
"Solo chi ha vergogna per quello che ha fatto"
"Tu non hai idea di cosa ho fatto"
< ... >
"Tu hai visto molte cose..."
"...è così."
"... e non temi la morte; ma, anzi, qualche volta la desideri: non è vero?"
"Sì"
"Anche io. Capita a chi ha visto ciò che noi abbiamo visto."




"Sii uomo": la gente lo dice continuamente. Ma che cosa vuol dire?
... è una questione di forza? ... è una questione di sacrificio? Forse è più semplice di così.
Devi sapere quando non devi fare l'uomo: a volte ci vuole un vero uomo per mettere da parte il proprio ego, ammettere la sconfitta e, semplicemente, ricominciare tutto daccapo.



domenica 8 aprile 2012

Pasqua - Jesus was an only Son


Gesù baciò le mani della madre
e sussurrò "Madre, ferma le tue lacrime
poiché, ricorda: l'Anima dell'Universo
ha voluto un mondo, ed esso è apparso..."

Bruce Springsteen


In Jesus as an only son è un figlio in punto di morte che parla alla madre e, baciandole le mani, le dice: "trattieni le lacrime". In questo vero e proprio standard spiritual, con tanto di Hammond e cori, non ha importanza il fatto che questo figlio sia Gesù che "a Nazareth leggeva i Salmi di David ai piedi di Maria". La ripresa biblica è al servizio di un topos springsteeniano sin dai tempi di Independence Day. Springsteen è un eretico a cui interessa solo l'umanità del Cristo. "per Jesus was an only son" racconta Springsteen "ho affrontato l'episodio del Calvario e della crocifissione da un punto di vista, per così dire, secolare: ho parlato di Gesù come se fosse un figlio qualsiasi, e ho provato a immaginare la storia dal punto di vista di Maria, perchè per lei ciò che stava accadendo era semplicemente il fatto di perdere suo figlio". Durante un concerto, introducendo il brano, Springsteen arriverà a dire che "il titolo, Jesus was an only son, significa che, sebbene Gesù avesse fratelli e sorelle, non li aveva quel giorno sul Golgota. Quel giorno era solo. Ho sempre pensato che se fossi stato nei panni di Gesù mi sarei detto: Cavolo, il tempo è sempre bello in questa stagione, qui in Galilea. E c'è quel piccolo bar... Potrei gestirlo io, Maria Maddalena potrebbe servire al banco, potremmo avere dei bambini, andare a messa nel week-end..."


"the soul of the Universe", la "grande Anima universale", è un'immagine inaudita nel messaggio cristiano: nella Bibbia (a cui tutto il testo si richiama) non se ne fa cenno. In effetti, la fonte sembrerebbe essere - ancora una volta - Furore di Steinbeck e in particolare il discorso di Tom a Ma Joad: "Bè, forse come dice Casey, una persona non ha un'anima propria, ma solo una parte di un'anima più grande".

by Leonardo Colombati
"Bruce Springsteen - Come un killer sotto il sole"




Il più grande topos americano è il viaggio, la fuga. Il percorso verso la terra promessa. The promised land. Il Grande, effimero, Sogno del grande romanzo Americano. Ma il sogno si è quasi sempre infranto; la promessa si è troppe volte spezzata. Perchè, per credere nella Terra Promessa, per arrivarci, non basta essere dei Sognatori. Per Credere davvero nella Terra Promessa, per cercarla e inseguirla, bisogna essere Uomini.

venerdì 6 aprile 2012

poesie sparse...28

Come una zuppa triste paperotta
che avanza lenta e si liscia le piume
tormenti con la mano i tuoi capelli
un po' arruffati di pioggia e d'amore...