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venerdì 29 marzo 2013

Monografie dallo schermo #1 - Robin Hood


Dalle crociate ho imparato una cosa: che non esiste alcuna guerra santa e che il mio Dio non può essere felice di ciò che abbiamo fatto laggiù. Me lo hanno rivelato gli occhi di una donna inerme, colmi di pietà, un momento prima che il mio sovrano Cuor di leone ci ordinasse di ripulire il mondo dagli infedeli.
Sono uno senza peli sulla lingua, uno che dice ciò che pensa, per quanto imbarazzante e scomodo possa essere. Ho una fede immensa nei debiti che contraiamo con la fortuna e nella parola data. Specie nella parola data a un uomo in fin di vita. Così, per restituire a un vecchio nobile inglese la spada rubatagli dal figlio morto, mi sono finto barone di Nottingham. Paradossalmente grazie a questa piccola bugia ho rinvenuto pian piano tutti i tasselli dimenticati della mia storia e ho finalmente aperto gli occhi, mostrando il mio sguardo feroce ai tiranni che affamano la povera gente, insegnando agli uomini onesti la libertà per diritto e sfruttando la mia temibile mira per appiccicare da lontano, con l'arco e con la freccia, il mio manifesto di ricercato sulle mura municipali della corruzione e di ogni disumana cecità.

Robin Longstride; Robin Hood (2010)

venerdì 31 agosto 2012

mercoledì 7 dicembre 2011

Poesie sparse... 26


Mentre le gambe trecce d'interesse
fingevano una vana indifferenza
noi due che ci incontrammo in uno sguardo
sulle ali di una lacrima scoprimmo
come le teste voltino di scatto
quando ormai gli occhi si son detti tutto.



P.S.: il 26 è, per me, un numero magico.
E questa poesiola rappresenta, in qualche modo, il "continuo" della prossima che posterò per la serie "Poesie sparse...".

domenica 20 novembre 2011

Poesie sparse...25 - Autunno -



La maschera d'un tratto fu una pietra
La terra era ormai fredda sotto ai piedi
e i resti di un amore decomposto
marcivano di pioggia fango e brina.
Tra noi non ci dovemmo dire nulla:
era il momento che già rinsecchite
cadono le illusioni come foglie.

15.X.2011
(Quel giorno l'autunno sapeva di Autunno, sù a Milano...)


We haven't spoken in months
You see i've been counting the days
I dream of such humanities, such insanities
I'm lost like a kid and i'm maze
But i've never taken your coats
Haven't no block on my phone
I act like an addict, i just got to have it
I never can leave it alone

Old habits die hard
Old soldiers just fade away
Old habits die hard
Harder than November rain...
(...)
Old habits die hard
Hard enough to feel the pain

lunedì 3 ottobre 2011

Odissea sparsa - parte 3 - Nausicaa


Nausicaa quello che oggi chiami amore
è solo l'espressione di incertezza
per quell'istante in cui non sai spiegare
se ancora sei una bimba o già una donna.

domenica 28 agosto 2011

Odissea sparsa -parte 2- Circe



Itaca, il sogno, diventò miraggio:
Dei morti amici non rimane nulla
La terra si allontana piano piano
e Polifemo è un incubo attuale
... Ma tutto questo adesso non m'importa.
Il mio regno e Penelope? Che aspettino.
La maga Circe recita per me
un mondo senza affanni, tutto fughe
e io voglio convincermi sia vero.





lunedì 15 agosto 2011

destinazione
















Il "mito" storico vuole che Napoleone, guardando Madrid prima e oltre la città poi, abbia mormorato, nello sconcerto: "Ho mandato i miei uomini a conquistare un deserto..."

Presto, molto presto, quel deserto diventerà la mia Terra di Nessuno.

We got one last chance to make it real
to trade in these wings on some wheels
Climb in back
Heaven's waiting on down the tracks

Bruce Springsteen, Thunder Road

...Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei, Il filosofo del re, quando non aveva niente da fare, veniva a sedersi accanto a me, mi guardava rammendare le calze dei paggi, e a volte si metteva a ragionare, diceva che ogni uomo è un'isola, ma io, siccome la cosa non mi riguardava visto che sono una donna, non gli davo importanza, voi che ne pensate, Che bisogna allontanarsi dall'isola per vedere l'isola, e che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi. Se non ci allontaniamo da noi stessi, intendete dire, Non è la medesima cosa. (...)

Josè Saramago, Il racconto dell'isola sconosciuta



martedì 9 agosto 2011

Odissea sparsa - parte 1 - Ulisse



Disteso come le alghe vomitate
anche dal mare, questo maledetto
secco di solleone, raggrinzisco.
Così novello Ulisse una Nausicaa
non miro nella terra dei Feaci
che naufrago mi ha accolto doloroso.
Io voglio la Penelope che forse
non mi ha aspettato.
Io voglio ciò che il fato mi ha negato.

















Siamo figli di una cultura che non ci abbandonerà mai. Per quanto tentiamo di allontanarcene, prima o poi la classicità, la grecità, con tutto il suo patrimonio di storie, di miti, di criteri e canoni, di ordine e di razionalità, ritorna sempre. E' la storia dell'arte, ma anche dell'uomo, in Europa. E' così da sempre.
Quando il disordine, l'anticlassicità, diventa eccessiva, la rivoluzione migliore che riusciamo a inventare è un ritorno alla Grande Madre. Per poi ridiscostarcene; ciclicamente. 7 endecasillabi e un quinario. Poi, un altro endecasillabo.

lunedì 4 luglio 2011

Final Countdown



Martedì 5 luglio 2011.
Ancora sedici ore circa
alle 11:30,
mezzogiorno al più tardi.
Vado e torno.





Poi, Dio volente,
sarò un uomo libero.

mercoledì 1 giugno 2011

Sondaggio tra le rose...

Essendosi le prime copie di Roses in the rain esaurite con una velocità niente male (considerando che sono la raccolta di uno sconosciuto-sfigato quale io sono) e avendo destato nei lettori una curiosità non indifferente, oggi l'autore propone un sondaggino per indagare i gusti del pubblico e individuare quella che, a detta d'altri, è la "Rosa nella pioggia" meglio riuscita...
Seguono 7 campioni selezionati (Per votare usate il sondaggio sulla sinistra!):

)La Pagliaccina (canzone di un poeta al bar)

La pagliaccina bassa grandi scarpe
indossa con camicie del fratello
di un amante il cappello, il naso rosso
la faccia bianca, il nero sotto agli occhi.
Sorridi a tutto e tutti pagliaccina
ma quando il circo muore, poi da sola
continui a ridacchiare prendi tempo
o ti abbandoni a un pianto disperato?
Quando ti sciogli il trucco pagliaccina
ricordi un po' chi sei o trovi ancora
quel rosso falso riso disegnato
che illude i bimbi, pubblico pagante?
Per uno schizzo ridi per un fiore
ma poi passi le notti a studiar storia
(quando non sai la geografia del cuore!)
Non ami i latin lover pagliaccina
perchè non ami essere presa in giro
né guardi mai i poeti perchè in fondo
non pensi mai davvero al vero amore.
Ma io ti amo davvero pagliaccina
e un giorno certo ti scioglierò il trucco
arriverò a baciare la tua pelle
vedere finalmente il tuo colore
conquistarmi i tuoi sguardi i tuoi sorrisi
sapere che non sono più viziati
Un giorno... chi lo sa! Però non oggi.
Per ora mi accontento, ti accontenti
di due parole scritte al bar di fretta
mentre fumavo, mentre ti aspettavo.


)
Ragazze di sfuggita, poca luce
mi illudo che ogni volta ci sia tu.
Tra un albero e un lampione sul muretto
mando giù senza sosta pochi soldi
tutto il tabacco che è rimasto in tasca.
Ecco perchè stanotte non c'è stella:
il tempo a un certo punto chiede il conto.


)
Le cose che rallegrano alle volte
hanno la forma di un bocciolo in fiore
del riso contagioso di un'occhiata
complice l'esca di ogni nuovo amore
nonni che ammiccano ai nipoti svegli
le lettere che più non aspettavi
un bimbo nato una magia un miracolo
la donna che sorride, sai è felice.
Nient'altro voglio è tutto ciò che sogno.
Ciò che ho perduto. Ciò che non ho avuto.


) Calze a rete

Hai due meravigliose calze a rete
per gambe lunghe come mai ho veduto
Il tuo vestito è audace, come è audace
l'autoreggente che dal pizzo sbuca.
.. Se Dio sapesse quello che ho pensato (!)
e il Diavolo mi avesse lì esaudito
con gioia già all'Inferno sarei sceso.


) Mare d'Aprile

Ragazzi sulla spiaggia c'è un pallone
e due bottiglie a fare porticine.
Quest'ultimo di aprile sudo sale
ritorno a respirare un po' di mare.
Pieni di sabbia i piedi mentre gli occhi
sono sporchi d'amore.


) Aria

Di prima è più pesante nuova aria
Aria è surriscaldata
Aria di bancarotta
Aria di magna magna
di calciomercato aria
Aria di scappamento
Aria di ristrettezze
Aria di cancro e amianto
di turbodiesel aria
Aria di ex brigatisti
Aria di nuovi ultras
Aria senza la neve
a breve pure ci faran pagare
Aria per respirare.

) Prima poesia a L.

Di questa notte che se ne sta andando
nella magia del sonno non ti accorgi.
Si fa strada la luce è quasi giorno
e io disteso a terra te vicina
respiro con le orecchie i tuoi sospiri
appena scossi dall'agreste freddo
Ultima eredità prima dell'alba.
Ti copro ti riscaldo
e poi mi arrendo alle scomparse stelle.

venerdì 27 maggio 2011

Poesie sparse...22



L'amore è nello stomaco in subbuglio
In mano ho una bottiglia
e nel cervello birra.
Così fai solo bestemmiare lacrime.
In pezzi accanto al muro c'è del vetro
Nel cassonetto un "ti amo" stropicciato

domenica 8 maggio 2011

un quadernino rubato, perso e ritrovato



Non facciamo processi, tantomeno su fatti di cui non abbiamo contezza e che (sopratutto) non interessano a nessuno. Però il fatto resta: qualcuno mi ha fatto sparire il blocknotes (quello nero con i laccetti, dove appunto tutto: raccontini, riflessioni, poesie, ecc.) per farmelo ritrovare dopo quattro giorni. Chiunque tu sia, caro il mio curioso, voglio che tu sappia che non ce l'ho con te: se me lo avessi chiesto, molto probabilmente ti avrei fatto leggere volentieri il contenuto di questo taccuino. Farlo così, però, mi ha infastidito un po'. E non per altro: è solo che non sono abituato a far leggere e mie cose prima di avergli dato una "revisioncina", mettiamola così...

Ciò detto, subito dopo essere rientrato in possesso del prezioso attrezzo, è nata questa...:


Trovarsi tra ricordi violentati
Stare da solo con una tazzina
o bere birra già di primo sole
Uccidere le ore contristato
Svegliare notti di sonno innocenti
ed arrangiare poi solchi d'occhiaie
tirando come scuse stronze sbronze:
Che tu lo voglia o no anche questo è amore.



P.S.: La costruzione vorrebbe (almeno, nella mia testa, voleva) richiamarsi a un testo dell'amico Goethe. Chi indovina quale...?


sabato 30 aprile 2011

29 Aprile un anno fa


L'ho sentito per l'ultima volta. Mi ha detto semplicemente "Non ho voglia di parlare", e non si è più ripresentato. Tutte le altre volte che ho provato a contattarlo, beh... non mi rispondeva più. O, almeno, non era più lui a rispondere. Ero ad Ostia, in spiaggia, tra le prove generali delle frecce tricolore e tre/quattro idee confuse a marcire sotto un sole già evidentemente caldo.
Oggi, invece, è freddo e piove pure.



Ragazzi sulla spiaggia c'è un pallone
e due bottiglie a fare porticine.
Quest'ultimo di aprile sudo sale
ritorno a respirare un po' di mare.
Pieni di sabbia i piedi mentre gli occhi
sono sporchi d'amore.


giovedì 14 aprile 2011

passato & passato


Ancora un piccolo assaggio di poesia dalle mie Roses in the rain... passando però per Vincenzo Cardarelli, indimenticabile e difficilmente non citabili quando si parla di poesie che trattano il passato. Sperando ci conceda il suo beneplacito...

Scrive Vinni...

Passato
I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
E tu non sei più che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora sì, posso dire che
che m'appartieni
e qualche cosa fra di noi è accaduto
irrevocabilmente.
Tutto finì, così rapito!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l'amore
brucia la vita e fa volare il tempo.

Vincenzo Cardarelli

Scrive Pix...

Passato

Immagini scurite nella luce
non sempre torna ciò che è già di ieri

Michele Picozzi


E arrivammo, così, a scoprire Emily Dickinson! Grazie Milly...

Il passato

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

Emily Dickinson

mercoledì 23 marzo 2011

Poesie sparse...21



Mia madre, quando fumo, dice sempre
che puzzo di vergogna indecorosa.
Ma dal mio tavolino i toscanelli
che Claudio gusta sull'uscio del bar
distinguo dall'odore e il cuore sa
di Anice di Grappa di Caffè...
Quando me ne compravo anch'io qualcuno
tu mi riconoscevi da lontano
mi davi un bacio e poi mi rivelavi
che avevo il buon profumo di un ricordo.


sabato 26 febbraio 2011

Canzone dell'indifferenza (o L'amore quando non si mostra)



Io non voglio vedere né sapere
i film che preferisci, quali volti
ti si sono fissati più nel cuore,
la musica che ascolti quando piove.
Non so quando sei stanca quando ridi
quando ti bacia il sole quando studi
quando sali sul bus quando ti vesti
quando ti svegli quando vai a dormire
Ormai di te io non so proprio nulla.

Di come passi le tue ore e i giorni,
di chi ti fa sorridere,
con chi farai l'amore,
quali fotografie hai scattato e dove,
delle tue tette: non mi frega niente.
Mi importa solo che tu sia felice.
Un anno è scivolato di silenzio:
se ti ho persa per sempre o se ritorni
non mi è dato saperlo e non mi importa.
Promisi di aspettarti: e io ti aspetto.


Tema abusato oltre ogni confine, ok. A un anno esatto da La Pagliaccina e La somma di due solitudini mi viene solo questo; che ci posso fare?
A proposito: La Somma di due solitudini è il mio racconto più letto. L'avete mai visto? E' qui. Appena un anno fa...

E, per par condicio, un piccolo omaggio springsteeniano anche alla Pagliaccina...

lunedì 7 febbraio 2011

ROSES IN THE RAIN -coming soon-


Il titolo "Roses in the rain" è un chiaro omaggio a Bruce Springsteen, Uomo descrivibile solo come The Boss. Qualsiasi altra parola è inutile e/o inappropriata.


La scelta springsteeniana di Thunder Road: una canzone che vuol dire molto (e non parlo solo per me): quel brano è un inno, un inno che amo... ma non ho costruito la mia raccolta in funzione di una canzone. Almeno, non era questa la mia idea di partenza. E' stato raggruppando i vari versi per tematiche che mi sono reso conto delle affinità (non poche e non solo tematiche) che trovavo tra le mie poesie e questa fantastica ballata.

L'idea mi è venuta un giorno che minacciava pioggia, mentre passeggiavo lungo uno stradone che, se solo avesse il mare, potrebbe essere the dusty beach road di fronte alla finestra di Mary nella suddetta canzone: la strada era un insieme di pozzanghere e una decina di petali rosa erano sparsi tra asfalto e lamiere di auto. Beh, più imboccata di così c'è solo la pappa dei bebè, no?

Vedere con questi occhi le Rose nella pioggia così come le avevo immaginate, e più o meno nella stessa situazione del protagonista di Thunder Road, mi ha poi portato a fare una considerazione. Stupida, forse. Banale, indubbiamente. Senza senso, ok. Però l'ho fatta: ho pensato che tutti noi, o almeno, tutti coloro che somigliano ai personaggi di Thunder Road, sono in qualche modo delle rose sparse, sprecate nella pioggia. Ma questa immagine non la voglio spiegare ulteriormente: rovinerei, probabilmente, quella magia che solo le sfumature della poesia ci possono regalare; vi priverei di questo meraviglioso diritto... e non è ciò che voglio. Non è il motivo per cui ho raccolto le poesie di "Roses in the rain". Prossimamentissimamente, per tutti coloro che la vorranno.


A Lorenzo, Flavia e Andrea, che sopportano con pazienza le mie paranoie

A Mamma, che trova (non si sa più come) la forza per capirmi

A Luigi e Gaia, detentori delle mie stesse, folli, idee

A Francesco, che con me invece ha condiviso tutto; bocciatura alla maturità inclusa

Ad Ale, una delle poche anime pure che ho la fortuna di conoscere

Ad Andrea, amico di sempre e grafico autore di questa meravigliosa copertina

A Ele, perchè mica tutte le ragazze degli amici sanno non vederti come un incomodo

A Filippo, che continua a offrirmi un posto sul suo divano per ogni partita della Roma

A Luisa, amica ritrovata

A Matteo e Margherita, un fratello e una sorella, lontani Km ma sempre nel mio cuore

A Claudio e Cristina, gestori del bar Marylin, luogo di pace e di attesa

Ai fratelli del Clan e alle sorelle del Fuoco, perché ognuno di loro mi ha dato qualcosa e, forse, io non avevo ancora fatto altrettanto

Ai lupetti del Dhak, per avermi reso “leggero” quando tutto sembrava nero

Ad Ananth, capace di riempire di brio le nostre vite (anche se mettendole a rischio)

A Giuseppe Elio Ligotti, il maestro

A mio cugino, che ha sempre trovato il tempo per aiutarmi e consigliarmi dove poteva, anche da Milano, anche se a lavoro

Ai Rio, perché una loro canzone mi ha salvato la vita

A Stiky, Bob e Luca, per il meraviglioso anno di servizio passato insieme

A Barzo, senza la cui cazziata ormai non parto più

A Giorgio, presenza superiore

A Simone e Cicca, perché i loro battibecchi sono unici

A un pino che non c’è più

A tutti coloro che non ho nominato perché la pagina è finita prima


.. e a una Pagliaccina intravista per sbaglio in un freddo giorno di… , per avermi ispirato la poesia più bella di cui sono capace

...e, soprattutto, per avermi reso un una persona migliore.

Pix

giovedì 13 gennaio 2011

Poesie sparse...19



Il mare della scozia a settentrione
è freddo come il fiato del demonio
e il cielo nel tramonto delle dieci
è madido d'aurora boreale
Le voci degli spiriti e le fate
popolano la terra, ma nessuna
dipinge dei tuoi occhi l'orizzonte.
Qui dove il cerchio molto si è ristretto
vedo le cose e te per ciò che siete
... la linea in fondo non la si cattura...












Questa doveva essere il pezzo con cui avrei partecipato al Concorso Internazionale Castello di Duino 2011. Il tempo imperfetto è dovuto al fatto che ho confuso la data ultima di consegna spostandola di dieci giorni, sicchè il tutto è allegramente andato a farsi.......... Così imparo a rimandare!
Tuttavia voglio ringraziare in maniera speciale Margherita e Layla, che si sono rotte il capo per tradurmi in inglese questi miserabili versi (come da bando di concorso): hanno fatto veramente un lavoro eccezionale!

Highlands: the Scottish sea
is cool as a devil's breath
the sunset sky - at ten
is soaked with the northen lights
the voices of the spirits and the fairies
fill the earth, but none of theme
can paint the horizon of your eyes.
Here, with the circle so much narrowed,
I see you - and the things - just as you are:
seize the line in the background: you can't.

giovedì 21 ottobre 2010

Poesie sparse...18 - Roses in the rain -

Dalla finestra spargi nella pioggia
i pezzi del tuo cuore come rose:
Tu sei sconfitta; proprio come me.
Noi due ci ha rifiutati anche l'amore
- pupazzi nelle mani di qualcosa
più grande e di cui non sappiamo il nome.


N.B.: questo è un piccolo assaggio della solita "raccoltina-per-gli-amici-che-non-la-chiedono" che preparo ciclicamente. Questa si chiama, appunto, "Roses in the rain": un piccolo omaggio all'immenso Bruce Springsteen.
Conclusasi in data Dicembre 2013, come risulta chiaramente qui.