martedì 29 dicembre 2009

Canzoni che mi uccidono - 3 - L'amore ai tempi del caos

Piove. Piove fottutamente. Piove come se tutti gli angeli del cielo si fossero messi in fila, uccello in mano, a spegnere le braci di un fuoco ormai morente. Piove, più o meno ininterrottamente, da 4-5 giorni, dalla vigilia di Natale. Piove, alle volte con tanta forza che temo l'ombrello sia lì lì per cedere sotto tutta quell'acqua; altre volte all'inglese, senza quasi che ci si faccia caso. Piove. E a questa mia sciocca testolina di credente piace pensare che Cristo, a furia di sentire il suo nome bestemmiato nelle più diverse lingue, sia sceso a controllare la situazione del mondo e che poi, tornato nella gloria dei cieli, si sia messo a piangere. Lacrime di pioggia quindi, per dirla alla Venditti. Quando invece sono più cinico (di solito dopo avere bevuto) smetto di illudermi e, se proprio voglio restare sul teologico/blasfemo, torno alla prima idea degli angeli piscianti.

Chiamatemi pazzo. O cretino. Sì, forse cretino è più appropriato, vista la cazzata che sto per dire; anche se illuso, pirla, sciocco, inutile e quant'altro vi venga in mente su questo tipo va benissimo lo stesso.
Chiamatemi come vi pare, insomma, ma alcuni di questi giorni di pioggia, con nubi, luce e acqua dosate in u certo modo, mi fanno sorridere. Perchè, vi chiederete. Perchè era un giorno così la prima volta che sono uscito da solo con lei.
Ridete, ridete pure. Lo so bene che, in fondo, resto solo un sentimentale del cazzo. E avete ragione a ridere. Avete ragione, perchè in fondo quella prima volta insieme non è stata proprio niente di che (anzi...); perchè, se proprio vogliamo fare due conti spassionati, sono 4 mesi che le vado dietro e ancora non ho concluso una ceppa; perchè preferisco tenere le mie emozioni per me piuttosto che mostrarle apertamente, di fronte a tanta gente; perchè in fondo sono timido (nonostante l'atteggiamento da cazzone) e i timidi in questo mondo lo prendono in culo. Avete ragione a ridere. E ridete dunque!
Ridete, perchè è ridicolo sorridere dinnanzi alla pioggia, tanto più dinnanzi a un ricordo.
E' ridicolo ricordare sorridendo quell'ultimo giorno di vacanze estive quando, tutti e due sotto gli ombrelli e sotto la pioggia, attraversando la Nomentana, le ho detto ".. solo non vorrei che stiamo andando a vuoto..."
E' ridicolo ricordare con piacere la sua risposta "Chi se ne frega; alla peggio ci siamo fatti una passeggiata insieme.."
Nelle giornate così non ascolto, come facilmente si potrebbe immaginare In un giorno di pioggia dei Modena City Ramblers. No. La canzone che mi fa sussultare nel profondo è sempre firmata MCR, ma è di una dolcezza ancora più intima e gentile, come una poesia lontana... L'amore ai tempi del Caos.


Era un giorno freddo d'inverno
e sulla strada ho incontrato il mio amore,
mentre intorno gente correva,
gridava certezza vendeva opinioni...
Pioveva forte là fuori,
lei mi ha raccolto e mi ha preso per mano
"E' arrivato il tempo"
mi ha detto dolce
"di asciugarmi" e mi ha offerto riparo...
Se il vento soffia
e grida forte
e la notte è gelida e scura
il mio amore è un uccello che canta
e mi aspetta sotto la luna

1 commento:

Unknown ha detto...

..piove anche per lavare via ogni residuo di tristezza o rimpianto, così poi, puliti e leggeri, è meno difficile continuare per la propria strada.