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venerdì 27 gennaio 2012

Odissea sparsa - parte 4 - Penelope

Il punto cruciale della serie "Odissea fasulla": versi probabilmente nemmeno molto riusciti, ma per cui c'è voluto un mese abbondante di lavoro e di revisione.

Dunque, ecco a voi Penelope (nella sua versione breve e, probabilmente, definitiva)

So, here's to you Penelope (that's the short and - maybe - final version)



Penelope l'Ulisse che hai aspettato
giace nè dio nè uomo
nascosto nella terra di Calipso,
ninfa che non immagina o fa finta
di non sapere che l'amore a volte
può chiedere anche cose che non vuoi...
Il tempo si disegna per la tela
ma l'uomo non è più tornato a casa
.. Lo vedi lì nel mare che è in tempesta?
.. Ti specchi nei suoi occhi ora lontani?
Penelope alle volte le apparenze
contano poco o niente
e tu che non primeggi tra le donne
sei preferita a maghe dee e sirene
da Ulisse che anche in viaggio non ti scorda.
Tu sei e sarai per sempre la risposta:
il filo dissonante della tela
quando la trama è senza via d'uscita.

domenica 28 agosto 2011

Odissea sparsa -parte 2- Circe



Itaca, il sogno, diventò miraggio:
Dei morti amici non rimane nulla
La terra si allontana piano piano
e Polifemo è un incubo attuale
... Ma tutto questo adesso non m'importa.
Il mio regno e Penelope? Che aspettino.
La maga Circe recita per me
un mondo senza affanni, tutto fughe
e io voglio convincermi sia vero.





martedì 9 agosto 2011

Odissea sparsa - parte 1 - Ulisse



Disteso come le alghe vomitate
anche dal mare, questo maledetto
secco di solleone, raggrinzisco.
Così novello Ulisse una Nausicaa
non miro nella terra dei Feaci
che naufrago mi ha accolto doloroso.
Io voglio la Penelope che forse
non mi ha aspettato.
Io voglio ciò che il fato mi ha negato.

















Siamo figli di una cultura che non ci abbandonerà mai. Per quanto tentiamo di allontanarcene, prima o poi la classicità, la grecità, con tutto il suo patrimonio di storie, di miti, di criteri e canoni, di ordine e di razionalità, ritorna sempre. E' la storia dell'arte, ma anche dell'uomo, in Europa. E' così da sempre.
Quando il disordine, l'anticlassicità, diventa eccessiva, la rivoluzione migliore che riusciamo a inventare è un ritorno alla Grande Madre. Per poi ridiscostarcene; ciclicamente. 7 endecasillabi e un quinario. Poi, un altro endecasillabo.