mercoledì 8 maggio 2013

Monografie dallo schermo #5 - Michael Corleone


In fondo, gli affari non sono che un'asta: si tratta solo di fare offerte che non si possano rifiutare. E' semplice. Definire cosa sia lecito e cosa no, d'altro canto, è una banale questione di punti di vista.
Un capitano di polizia corrotto non è forse un nemico della Legge più pericoloso di me che lo compro?
Perché è di questo che si tratta: salvaguardare i propri interessi e mantenere la pace. Se necessario, fare la pace. Possibilmente, alla maniera dei Romani. Creando il deserto dove erano i nemici.
Ma non preoccuparti: se il tuo business non ha niente a che vedere con il mio non potrà esserci inimicizia tra noi. L'importante è, sempre, che mi si porti rispetto. A me e alla mia famiglia: la mia seconda parola d'ordine, l'altro grande motivo della mia esistenza.
Quindi pondera bene le parole e fai attenzione a cosa guardi e come: perché noi siamo siciliani e la nostra è una razza astiosa che si porta odii e rancori appresso da più di duemila anni.
Ma, nonostante la nostra terribile potenza, quando non veniamo ammazzati, di solito moriamo soli e inermi, abbandonati in un cortile di aranci.

Michael Corleone; Il Padrino (1972, 1974, 1990)

sabato 27 aprile 2013

Monografie dallo schermo #4 - Tom Booker



Ho studiato ingegneria e vissuto a Chicago, da giovane. E mi ci sono pure sposato, a Chicago, con una musicista di lì che suonava Bach in modo tale da farmi credere che non si potesse ascoltare nulla di così meraviglioso... Ma il mio matrimonio ha fatto in fretta a naufragare; così sono tornato all'ovile, nel senso più letterale del termine, mettendo definitivamente le radici presso la fattoria della mia famiglia, nel Montana. Banalmente possiamo dire che è stata la vita a mostrarmi, con le cattive, quale fosse davvero il mio luogo e se mi incontraste, per caso, su una piccola dimenticata strada di provincia mi prendereste per il classico rude cowboy che sono: ma questa, in fondo, è una maschera, seppure molto ben portata.

Hanno pure scritto degli articoli su di me, per alcune riviste specializzate. Dicono che io sia un "horse whisperer", uno che sussurra ai cavalli cancellandogli i traumi e le cicatrici dell'anima. Niente di più falso. Sono semplicemente uno cui la vita ha insegnato che non si può avere tutto e che, comunque, niente si può avere subito. Invece, è lecito affermare che abbia una gran pazienza, questo sì, e che tratti i cavalli come fossero persone. Per questo, quando Annie mi ha fatto conoscere Grace e Pilgrim, mi sono detto che, sì, un cavallo dal muso tumefatto e una ragazzina quattordicenne rimasta senza una gamba avevano i loro sacrosanti motivi di essere spaventati e arrabbiati con il mondo e che, perciò, anche loro meritavano una chance. 
Annie però è una donna sposata e suo marito è un uomo buono: le ho concesso solo l'emozione di un tramonto e del vento tra i capelli durante la nostra unica cavalcata insieme.

Tom Booker; L'uomo che sussurrava ai cavalli (1998)

domenica 21 aprile 2013

Monografie dallo schermo #3 - Jack Sparrow


Le mie mani sono piene di tatuaggi, porto una barba che da qui a breve farà tendenza e ho gli occhi profondi e smaliziati di chi ha visto abbastanza da capire che ogni patto ha la sua scappatoia e che, perciò, ogni legge, per quanto sacra essa sia, può essere elusa. 
Sono il Capitano della Perla Nera, la nave più veloce dell'oceano caraibico: tengo a essa decisamente più che a una donna. 

Il mio modo di essere pirata è alla vecchia maniera: sono spaventosamente attaccato al Codice; ma, anche qui, dovete saper leggere sulle mie melliflue labbra la parola "attaccamento" più che altro come "traccia da seguire" e non come rigida e tacita osservanza di un precetto.
Certo, il mondo sta diventando lentamente un posto troppo piccolo; ma dalla mia ho il vantaggio di non essere veramente ancorato a nulla che non sia me stesso. E non ho paura del domani, perchè ho con me una bussola dei desideri che mi farà veleggiare ancora e ancora oltre i confini del mondo e oltre i confini del mare.

Jack Sparrow; Pirates of the Carribean (2003 - 2011)

mercoledì 10 aprile 2013

Monografie dallo schermo #2 - Neo


Ho vissuto in un mondo artefatto di cui riuscivo appena a percepire le brutture e gli inganni. Ho scoperto quanto la realtà fosse una finzione abilmente rappresentata allo scopo di ingannare le menti di un'umanità lobotomizzata solo dopo aver seguito un coniglio bianco fino ai locali notturni dei bassifondi. Così, proprio come Alice, mi sono catapultato in un'esplosione di sconcertanti "meraviglie" che, con il tempo, ho imparato a ricreare o a plasmare da zero secondo i miei desideri.
Sono sfuggito ai terribili agenti guardiani del sistema che per più di venti anni mi ha tenuto prigioniero e alle più grottesche proiezioni del vizio per scoprire, quasi alla conclusione del mio percorso, che ogni inizio ha una fine e che ogni singola scelta, anche la più "insignificante", può alterare radicalmente il risultato dell'equazione del destino.

Neo, the Matrix (1999)

domenica 31 marzo 2013

Ciao Maestro...!


Franco Califano

14.IX.1938 - 30.III.2013


Ma il bello della vita per me
è stato solo esistere, resistere



                              

venerdì 29 marzo 2013

Monografie dallo schermo #1 - Robin Hood


Dalle crociate ho imparato una cosa: che non esiste alcuna guerra santa e che il mio Dio non può essere felice di ciò che abbiamo fatto laggiù. Me lo hanno rivelato gli occhi di una donna inerme, colmi di pietà, un momento prima che il mio sovrano Cuor di leone ci ordinasse di ripulire il mondo dagli infedeli.
Sono uno senza peli sulla lingua, uno che dice ciò che pensa, per quanto imbarazzante e scomodo possa essere. Ho una fede immensa nei debiti che contraiamo con la fortuna e nella parola data. Specie nella parola data a un uomo in fin di vita. Così, per restituire a un vecchio nobile inglese la spada rubatagli dal figlio morto, mi sono finto barone di Nottingham. Paradossalmente grazie a questa piccola bugia ho rinvenuto pian piano tutti i tasselli dimenticati della mia storia e ho finalmente aperto gli occhi, mostrando il mio sguardo feroce ai tiranni che affamano la povera gente, insegnando agli uomini onesti la libertà per diritto e sfruttando la mia temibile mira per appiccicare da lontano, con l'arco e con la freccia, il mio manifesto di ricercato sulle mura municipali della corruzione e di ogni disumana cecità.

Robin Longstride; Robin Hood (2010)

mercoledì 27 marzo 2013

Poesie sparse... 31 - La fine di tutti gli inverni



Arriva anche l'ultimo freddo 
sul collo - una spina di gelo 
ricorda il sapore del male 
ricorda il profondo del mare... 
Poi giunge un'ammicca - e una voce 
 che svela la verità amica - 
tu vivi di speranza disperato 
e scrupoloso attendi le stagioni... 
Ma l'uomo di bianco vestito
sorride e già basta a capire 
che fugge l'inverno dal mondo 
... e non sarà la fine, ma comprendi, 
seppur non verrà subito l'estate, 
che in questa primavera troppi fiori 
mescoleranno insieme i suoi colori.