domenica 30 agosto 2009

Poesie sparse...8 ... Dormi...

Di questa notte che se ne sta andando
nella magia del sonno non ti accorgi.
Si fa strada la luce è quasi giorno
e io disteso a terra te vicina
respiro con le orecchie i tuoi sospiri
appena scossi dall'agreste freddo
ultima eredità prima dell'alba.
Ti copro ti riscaldo
e poi mi arrendo alle scomparse stelle.
2-30.VIII.'09


UN PAIO DI NOTAZIONI: ...
... A dire il vero volevo postare un'altra poesia; ma visto che ultimamente certi miei versi sono stati "contestati", a volte quasi disprezzati, per quello che pubblico online cerco di essere il più lontano possibile da situazioni e persone che potrebbero sentirsi "coinvolti"... poveri piccoli!

... La situazione descritta -questa notazione è sempre per gli "offesi"- non è per forza di cose stata vissuta. Comunque non per forza è stata vissuta dalla mia persona. Magari è solo una pippa mentale e basta. O magari è proprio una situazione vera e reale, vissuta da me.. ma cosa cazzo ve ne frega??! Poesia, come si dice, è realtà di un'occasione e la sua proiezione cosmica... capito? O parlo troppo forbito? -nun me pare...-

... L'autore della canzone nel video si fa chiamare 4tu. L'ho trovato per caso mentre cercavo una canzone che non c'entrava niente su emule. Così è successo a tutti quelli che lo conoscono. Di lui so poco altro, a parte il fatto che è unico. Temo che qui l'unico poeta sia lui, quindi mi levo il cappello e produco un profondo inchino per lui -fiero di averti come amico su youtube!-

... Grazie a una fortunata serie di sbagli legati all'anonimato di questo figuro, ho scoperto Fabrizio Coppola, altro mito musicalmente parlando, almeno per me. (... sì Barzo..: proprio lui, la piaga!)

... I miei poveri versi di quest'occasione sono in parte ispirati proprio al brano "dormi", ma probabilmente lo avevate già capito...

domenica 16 agosto 2009

Dovevamo saperlo che l'amore -parte 4- CARbingers of the ECOcalypse

Questo video, visto per caso in tv, diventa un ottimo spunto per toccare un tasto molto delicato riguardo il nostro vivere quotidiano... e per aprire, in futuro, altre finestre.
Per affrontare questo problema ci viene in aiuto, ancora una volta, il magister professor Giuseppe Elio Ligotti: tuttavia non apriamo il discorso, come nostro solito, con "Dovevamo saperlo che l'amore", ma con "I numeri del fuoco", disponibile nelle librerie.

"... hanno dato fuoco a un centinaio di autovetture. Pareva la prova della notte delle streghe" confermò Edoardo. Poi ironizzò: "Il tuo vecchio amore per la macchina, eh?!"
"Certo. Io non mi rassegno a vivere in questa bolgia: l'invasione delle automobili, il traffico impazzito. E tutti zitti, tutti conniventi. E tutti isterici. Alle volte ho come l'impressione di essere l'unico a opporre resistenza. Intendo mentalmente".
"Ma la tua macchina non è parcheggiata lì fuori accanto alla mia?"
"Senti, il motivetto lo conosco: non possiamo più fare a meno dell'automobile. E lo credo. Hanno costruito le città a misura di tangenziale. E io che faccio, mi sottraggo?"
"Allora convieni che una resistenza di tipo mentale è pura frustrazione?"
"Convengo. Ma ogni frustrazione ha una sua valvola. La mia è il rifiuto del cervello all'ammasso. Quanto ai comitati di salute pubblica, nessuno mi toglie dalla testa che non esisterebbero se non ci fossero i comitati dichiarati di salute privata".
"Per me la tua posizione resta vagamente anacronistica"


..........


"Basta un semplice cambio di vocale, e una vocale in aggiunta. Stia a sentire. Caput mundi. Capote mundi... (...) Capote mundi. Come a dire che il centro del mondo si farà tettuccio del mondo. Fare dell'Urbe una città nel segno del centauro. L'intuizione di Tigellino, la sua intuizione, Gil, elevata a potenza, valorizzata, attualizzata. La città dei centauri. Un disteso garage a cielo aperto. Piazze, piazzole e vie: punto di collegamento e di raccolta per veicoli d'ogni tipo e targa; un enorme parcheggio, un oceano di alte cilindrate, di motori a scoppio, di padiglioni, castra motoria... fitti, fittissimi reticolati recintati da scocche e parafanghi, protetti da marmitte e cofani e cafoni, a perdita d'occhio. Un unico accampamento. Nè mancheranno le grandi pompe, gli sfarzosi distributori, le stazioni di servizio. Il più vasto serbatoio d'Occidente. Capote mundi. E' il destino dell'Urbe. L'esito più probativo della storia, la sua normale cloaca (...) Mai negare la storia, Gil, lei me lo insegna. Sotto ogni tabula rasa, c'è una platea d'attese, c'è un nuovo destino, o uno vecchio. Ecco: cancellare, fare tabula rasa, slargare la periferia, sventrare il centro, stroncare ogni parassitismo da bazar: non è la politica dei cavalieri?....

E adesso, direttamente da Dovevamo saperlo che l'amore, un ultimo brevissimo pippone da leggersi: fà un po' da spiegazione a quanto detto finora e getta il ponte necessario per aprire un discorso che cominceremo quanto prima.

“Ti faccio una predizione,” disse quello stesso pomeriggio Tomasi, perfettamente lucido. “Ascoltami bene, ragazzo! Non si arriverà agli anni novanta che il comunismo crollerà. E sarà merito della Chiesa. E anche dei miei scritti, in latino naturalmente. Hai capito cosa ho detto?”
“Tomasi, a me che il comunismo sovietico crolli interessa poco o niente. Anzi, forse lo auspico pure. Io sono un liberalsocialista.”
“Non esistono i liberalsocialisti. Non esistono! O si è liberali o si è socialisti. Ma uno con la tua testa queste cose non le capisce? Lo diceva anche Croce.”
“Croce aveva torto. Forse il comunismo crollerà, e ripeto: io lo auspico. Ma allora sorgeranno i veri problemi. Il capitalismo si scatenerà a tutte le latitudini, occuperà tutti i mercati, tenterà di schiavizzare il mondo con il miraggio del benessere e del petrolio. Bisognerà impedirlo. E non ci sarà che la via liberalsocialista. Il massimo della libertà, il massimo della giustizia sociale. Allora il mondo sarà liberalsocialista. O non sarà.”
“Tu mi farai impazzire, impazzire mi farai…”


... Fuori i vostri pareri adesso... NON SIATE TIMIDI!

martedì 11 agosto 2009

2°-4° tappa (Longoni-Musella)

Poesie sparse...7 (perchè per sbaglio ci sono due n.5!)
Dalla route in Valmalenco: Un pensiero vecchio quattro anni si incontra con la mia attuale penna e con situazioni completamente nuove.
La pioggia cade e il cielo è un po' più cupo
Nell'aere un lampo irrompe
e illumina la valle:
delinea questa notte e i suoi confini.

Questo è il mio cuore, come lo hai lasciato:
confuso come il cielo quando curva.

(Ad Andrew e Yasmine per l'aiuto nei primi quattro versi, a Fede per le attenzioni)

lunedì 20 luglio 2009

Truppe Cammellate... senza Camel


Ora vedo tutto più chiaro. Cose che prima non capivo, altre che invece non volevo proprio capire... altre ancora che, nonostante tutto, mi ostinerò sempre e comunque a non comprendere.
Chi fosse il più grande, non l'ho mai capito. Sicuramente c'è chi (e non sono certo io) ha fatto la scelta migliore... o almeno quella più furba. Sono un tipo difficile, lo so. Ho i miei cazzi per la testa, le mie poesie, le mie paranoie... C'è chi ha scelto, piuttosto che stare al passo con le mie paranoie, di diventare una paranoia. 'Bene così. Non si contesta nulla. Non ho mai contestato nulla, almeno in modo serio.
Ma tuttavia c'è qualcosa che non torna... La testa è sicura mentre sto per scrivere " 'sti cazzi"; il cuore batte alla solita frequenza... Eppure c'è qualcosa che stona.
'Sti cazzi.

Sei tu che mi hai esiliato dal tuo cuore
ma pure se sconfitto il cavaliere
mai si fa calpestare
e io così per evitare un'onta
da quel petreo paese me ne vado
con altri eroi di simili destini.

Siam scarti di poeti rattoppati
del neo millennio vittime e di noi
giaguari, sì, ma zoppi
e falchi senza un occhio
Guardiani di frontiere senza senso
le truppe cammellate senza camel.

Solo un paio di notazioni: Sto cambiando un po' di cose qua dentro... Come forse avrete notato l'immagine a inizio pagina è cambiata: non sto a spiegarvi cosa cazzo rappresenti, anche perchè credo che abbiate visto tutti Matrix (pillola azzurra, pillola rossa, tana del coniglio.... do you remember?). Spendo due parole, proprio per fare, oltre che lo sborone, un po' di pubblicità a una mia amica, su quella mia immagine barbuta mentre fumo. La foto originale l'ha scattata una professionista (qui mica stamo a pizza e fichi, eh...): la mia amica Lu. Questo è il link del sito dove carica tutte le sue opere (tra cui pure la mia foto a porta maggiore)... dateci (più di) un'occhiata, sono veramente degne di nota. Brava Lu!

domenica 12 luglio 2009

L'amore... lontano dagli scacchi!

Dal romanzo del carissimo Fabio Stassi - La rivincita di Capablanca__ Minimum fax editore-

Le donne che aveva avuto se le ricordava tutte (…) ma ancora di più, e con una precisione

assoluta, si ricordava di tutte quelle che avrebbe voluto baciare e non aveva baciato. Per un errore di calcolo, un contrattempo banale o, al contrario, per aver condotto un gioco eccellente, ma incapace di affrancarsi da uno stato di continua vigilanza e controllo. L’amore vuole mosse sbagliate, il coraggio di precipitare le sorti, di distruggere e proprie difese, di esporsi al gioco altrui e all’altrui decisione, ma a lui questo era del tutto restio. Per natura. Rammentava ciascuna di quelle storie incompiute: un incontro fortuito in libreria, la passeggiata pomeridiana in un parco, una cucina dalla luce gialla… circostanze in cui non gli era mai riuscito di rompere l’equilibrio della conversazione. Perché? Perché non aveva sacrificato nemmeno un pedone pur di innescare una qualsiasi conseguenza? Per quale assurdo ritegno? (…) Con le donne gli accadeva l’opposto di quello che praticava negli scacchi. Era magistrale nelle aperture, brillante nella fase di mezzo, ma assolutamente debole nel finale. Per fortuna nella maggior parte dei casi ci pensavano loro a toglierlo d’impaccio. La verità era che la vita rappresentava per lui una pausa dalle fatiche del gioco e preferiva che qualcun altro conducesse le danze e provocasse la catena degli avvenimenti che portano sino a una stanza d’albergo o al divano di una casa borghese. Non capiva che proprio così subiva gli unici scacchi della sua carriera. Alle tante donne che, al suo posto, sapevano prendere l’iniziativa, portava un profondo senso di gratitudine, ma niente di più, dopo il loro passaggio; le altre, invece, continuavano a tornargli in sogno, come una prova della sua insufficienza, e ci pensava così tanto che ogni volta stava per innamorarsene.

In fondo, quello che lo interessava davvero era elaborare una nuova maniera di sedurre. La sera, a cena, bastava che osservasse gli altri tavoli e avrebbe potuto recitare a memoria le battute di ciascuno. Era sempre la stessa commedia. Detestava appartenere al genere maschile, alla vigliaccheria che sempre, prima o poi, gli uomini finiscono per dimostrare nei rapporti amorosi. Lo animava una sorte di inconfessabile ideale cavalleresco. Aspirava allo stesso coraggio e alla stessa fantasia con i quali si batteva su ogni scacchiera. Come per il movimento della regina, provava un’infinita curiosità per quello di ogni donna che incontrava, e quasi un sentimento di giustizia, una voglia, un bisogno, di omaggiarla con una riverenza cristallina. E un risarcimento di sguardi e di parole autentiche. Come se l’amore potesse essere una solidarietà degli occhi prima che delle mani.

Di regola, cercava di attenersi a un’eleganza impeccabile, ma nascosta. Entrava in scena in punta di piedi. Ma la sua stessa silenziosa presenza creava nell’aria una tensione insolita. Evitava di acquistare meriti con le persone con cui parlava. Nuotava nel silenzio e nella gentilezza. Ma era vanitoso. E la sua fama lo aiutava. Gli cuciva addosso la maschera di un uomo geniale e di inconsueta sensibilità. In qualche caso, nei suoi giorni migliori, Capablanca sapeva strapparsela e con questo sacrificio, in un gioco di spericolato illusionismo, incantava la compagna del momento fino a lasciarle riconoscere nel suo il volto di un bambino

giovedì 2 luglio 2009

GoodBye, Top-Gun!

“ Ci vuole un po’ per abituarsi a questa idea. Ci sono momenti nella vita in cui bisogna saper scegliere e avere la forza di smettere quando dispiace ancora a qualcuno. Con questa Società c’è un rapporto vero e voglio ringraziarli di questa possibilità di lavorare nel settore giovanile, una nuova avventura in cui mi butto con entusiasmo.” Questa è stata la dichiarazione di Vincenzo Montella nell'intervista concessa ieri a RomaChannel.
L'areoplanino dopo una carriera straordinaria e tanti anni meravigliosi in giallorosso, lascia il calcio giocato, rimanendo comunque nella famiglia giallorossa in veste di allenatore per una squadra giovanile. (www.asroma.it)

L' 'aeroplanino' non volerà più dopo un gol d'autore. Vincenzo Montella ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo per cimentarsi nella carriera di allenatore. L'ultimo insieme a Totti dei reduci dello scudetto giallorosso dell'era Sensi lascerà la squadra di Spalletti, ma non Trigoria dove dovrebbe prendere la guida di una formazione delle giovanili della Roma. L'ex attaccante di Empoli e Sampdoria non é partito quindi per il ritiro dei giallorossi che oggi, primi tra tutti in Serie A, cominciano la stagione 2009-2010. Top Gun lascia al calcio italiano il ricordo di tutti i suoi gol (141 in 'A' di cui 83 con la Roma), molti dei quali realizzati in acrobazia e di straordinaria bellezza. Resterà nella storia del club capitolino e dei tifosi affezionati a lui per i tanti gol e in particolare per il poker calato alla Lazio nel derby vinto 5-1 l'11 marzo del 2002. Nel giorno in cui comincia la preparazione della Roma, Montella decide di dire basta con il calcio giocato e di provare a rientrare in campo passando per la panchina. (www.ansa.it)


Ci vuole davvero un po' per abituarsi a questa idea... Non era solo l'ultimo reduce dello scudetto 2001, era qualcosa di più. Ma non so dirvi cosa. Peccato non sia stato sfruttato molto negli ultimi anni, perchè aveva ancora grandi doti.
Sicuramente era il mio giocatore preferito, ragion per cui il video del suo mitologico "poker" nel derby con la Lazzie è d'obbligo.
Ciao areoplanino, ora insegna ad altri a volare come te!

domenica 21 giugno 2009

Sei solo una miopia del cazzo

Non sei una terapia/ Sei solo una miopia//
Questa l'ha scritta mio cugino Pippo sul suo blog, Cervellonero, ed è tra le figure più delicate che, a mia opinione, abbia mai creato.
O forse sono rimasto affascinato perchè, semplicemente, io sto a pezzi.

Per quei pochi lettori che ho, volevo solo dire che una settimana fa' ho avuto il mio primo reading. Il prof Ligotti è finalmente riuscito a far stampare una nuova edizione dei Commentarii de bello poetico per il liceo Giulio Cesare, nei quali io compaio come veterano per la sezione poesia. Non è pubblicità, è solo un'introduzione, badate bene!
Questo perchè tra i versi letti, assieme ad "Aria" e "I gatti non mi miagolano attorno..." , spiccava questo 
pezzo...


Lo vuoi il mio cuore? Guarda:
è lì l'ho accartocciato
in un giornale rosa.
Nessuno lo raccoglie, a malapena
ci piscia sopra un cane...

Scritta all'inizio di quest'anno di merda, il quale ogni giorno che passa non fa che confermarsi uguale a se stesso e più bastardo.
giorni di ghiaccio e di merda 
mi sembra di essere una candela nel vento  e vorrei solo 
chiedere al cielo una donna 
che ami me
Rappresentanti di giorni di merda
quanti me ne avete venduti quest'anno
-M. Repetto-

Porco il clero pippo, quanto è vero: Non sei una terapia/ sei solo una miopia//
Ma quale utopia, per dio... solo una miopia del cazzo.