domenica 27 giugno 2010

Cosa vi avevo detto...?

Non era forse da questo settembre che dicevo a molti di voi "Questa Nazionale ha bisogno di Thiago Motta. Lui ha la doppia nazionalità e vorrebbe tanto giocare con l'Italia"???

E mi rispondevate, a un solo coro "Ma Thiago Motta.... è brasilianoooooo!"

Bene, razza di bestie rustiche.

Ma la storia dà ragione A ME.

Cassano-Balotelli,
ma anche Thiago Motta

Il nuovo ct già all’opera, senza preclusioni: De Rossi, Pirlo e Gilardino restano

Mario Balotelli (Ansa)
JOHANNESBURG — Il futuro è adesso. Cesare Prandelli è già al lavoro: sarà presentato a Roma tra 5 giorni e esordirà in panchina tra 47 (11 agosto). Nella sua casa di Firenze si è fatto registrare le partite della nazionale al Mondiale e da quelle immagini, poco edificanti, ripartirà. Come sarà la nuova squadra? Giovane, fresca, sbarazzina, possibilmente simpatica.

Costruita attorno a due sistemi di gioco, che il tecnico di Orzinuovi ha sperimentato con successo nella Fiorentina: il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Per ironia della sorte il futuro riparte dal triste passato perché anche Lippi, nel disastroso Mondiale sudafricano, ha lavorato principalmente su questi moduli. Diversi, però, saranno gli interpreti. Il rinnovamento è inevitabile. Nel gruppo di Prandelli l’elenco dei campioni del Mondo si ridurrà a De Rossi, Pirlo e Gilardino. Il quarto, Gianluigi Buffon, tornerà a disposizione dopo l’operazione all’ernia del disco. Via la vecchia guardia: Cannavaro e Gattuso hanno abdicato, Zambrotta, Camoranesi e probabilmente anche Iaquinta hanno chiuso la loro avventura all’Ellis Park, nel pomeriggio più nero della storia del calcio italiano.

Rifondazione, però, non significa epurazione. Prandelli intende confermare una parte dei giocatori che sono andati in Sudafrica. I valori del calcio italiano, del resto, sono quelli che sono. Bonucci, Chiellini e Criscito continueranno a far parte della difesa della nazionale; Marchisio, Montolivo e Palombo animeranno il centrocampo; l’inconsolabile Quagliarella, eroe malinconico dell’ultima recita, resterà nel gruppo. Ma con Prandelli cambierà la filosofia e non ci saranno esclusioni a prescindere: Cassano tornerà in squadra. Prandelli punterà anche su Giuseppe Rossi, l’americanino del Villarreal, e su Balotelli.

Ma proviamo a fare chiarezza, reparto per reparto. Il nuovo tecnico deve coniugare due esigenze: il ringiovanimento del gruppo e la necessità di ottenere subito risultati credibili nelle qualificazioni ai prossimi campionati Europei in Ucraina e Polonia in un gruppo tosto con Serbia e Slovenia. Il portiere è un problema serio, forse il più serio. Buffon potrebbe tornare in nazionale nel 2011. Difficile immaginare che Prandelli riparta da Marchetti, molto deludente in Sudafrica. Piacciono Sirigu e Viviano, nell’emergenza potrebbe essere ripescato Abbiati.

In difesa la potenziale coppia di centrali potrebbe essere Chiellini-Bonucci: forte fisicamente, ma inesperta. In prospettiva verrà seguito Ranocchia, nell’immediato potrebbero tornare utili sia Gamberini sia Barzagli. In difesa gli esterni potrebbero essere Cassani e De Silvestri da una parte e il confermato Criscito dall’altra. Santon è un serio candidato, ma dovrà dimostrare, già in estate, di essersi messo alle spalle tutti i problemi fisici e di testa. Occhio al giovane Ogbonna del Torino e della nazionale Under 21.

A centrocampo si ripartirà da Pirlo (anche come trequartista), ma il futuro è Montolivo che proprio Prandelli ha trasformato in un centrocampista tuttofare. De Rossi è imprescindibile, Marchisio sarà tenuto in considerazione. Palombo garantirà muscoli, compattezza, personalità. Piace moltissimo Aquilani e potrebbe rientrare Galloppa, senza dimenticare Thiago Motta: Prandelli non si farà problemi a convocare, come fanno tutti, i naturalizzati. Importanti gli esterni: subito Marchionni o il brasiliano Taddei, in prospettiva il giovane argentino Schelotto, che fa già parte della Under 21, ma che deve ancora giocare una partita in A.

Capitolo attaccanti. Gilardino è quasi un figlioccio, nonostante alla Fiorentina negli ultimi mesi il rapporto non fosse più idilliaco. Da verificare Pazzini, anche se quello che si è messo in evidenza nella Sampdoria èmolto diverso da quello che non riusciva ad emergere nella Viola. Cassano darà qualità al gioco, Balotelli regalerà un b r i c i o l o d i imprevedibilità, Rossi porterà qualità e ritmo. Serve un centravanti fisico, come il Toni dei tempi belli: può essere recuperato Borriello, ma bisognerà fare attenzione ad Amauri.

Alessandro Bocci
26 giugno 2010

http://www.corriere.it/sport/speciali/2010/mondiali-calcio-sudafrica/notizie/26-giugno-cassano-balotelli-anche-thiago-motta_67667388-80fc-11df-9a47-00144f02aabe.shtml


Attendo i vostri più contriti "Avevi ragione tu!"

martedì 22 giugno 2010

domenica 13 giugno 2010

Poesie sparse...14


questo è stato un caso rarissimo, quasi unico, per quanti di noi non credono all'ispirazione. Io, da parte mia, ci credo, ma non per questo lo stupore, l'incredulità e l'ansia per qualcosa che è "salito sù" violento come il vomito non mi hanno colpito sia sul piano fisico che su quello psicologico. Su quest'ultimo sopratutto, poche altre volte nella mia vita sono stato così debole (ripeto: mentalmente parlando) come subito dopo avere scritto questi pochi versi. Ho detto che sono saliti sù come il vomito, e non a caso, perché il processo che mi ha portato a scrivere questa volta ha funzionato al contrario: dall'ultimo verso!
L'ultimo verso immaginato durante un raptus alle terme... dopo due ore è seguito il penultimo e solo poi, in ordine sparso e durante una mezz'ora abbondante tutti gli altri.
Mentre la buttavo giù sapevo solo che stavo scrivendo, o almeno volevo che ciò che scrivevo fosse allo stesso tempo qualcosa di bello da leggere e triste... triste come non avevo mai fatto: scrivevo con un senso di vuoto, di fame, e volevo trasmettere questa sensazione a tutti i miei potenziali lettori: vuoto, tristezza, fame. Fame d'amore sopratutto. Il verso che mi è costato più fatica è il 7°: esprimere in un endecasillabo il miracolo di una nascita, qualcosa che non ho mai visto accadere, è stata una sfida del momento, un modo per staccare la spina dal mio personale "io poetico" e creare qualcosa "di più" rispetto ai soliti abusati versi adolescenziali.


Le cose che rallegrano alle volte
hanno la forma di un bocciolo in fiore
di un riso contagioso di un'occhiata
complice l'esca di ogni nuovo amore
nonni che ammiccano ai nipoti svegli
le lettere che più non aspettavi
un bimbo nato una magia un miracolo
la donna che sorride, sai è felice.
Nient'altro voglio è tutto quel che sogno:
Ciò che ho perduto, ciò che non ho avuto.

giovedì 10 giugno 2010

Vittoria

Finalmente... E' prematura, è improvvisa, è inaspettata, è fuori tempo ed è parziale. Ma è arrivata...
La mia prima "vittoria" a un concorso di poesia è arrivata. Scrivo "vittoria" tra virgolette perchè in verità è la scuola ad avere vinto; ma io ho partecipato: la scuola ha vinto grazie anche alla mia poesia. E voci di corridoio (comunque più informate di me) parlano anche di premi ad personam... un assegno dicono (magari...!!!)

La soddisfazione, in ogni caso, c'è. C'è perchè il Mario Luzi è un concorso con i controcoglioni, perchè è un concorso internazionale e alla mia sezione hanno partecipato scuole da tutta Italia, perchè magari è quel calcio in culo che mi permette di passare l'anno (!), perchè a quella poesia tengo come a pochissime altre...

A questo proposito ringrazio il Grande Capo, perchè è ovvio che cose così non sei tu a scriverle: sono dentro di te, in qualche modo, ma tu non devi fare altro che sentire chi te le suggerisce e sbrigarti a trascrivere tutto su carta furtivamente...

Comunque sia, è ovvio che siete tutti i benvenuti! Se volete venire alla premiazione l'ingresso è libero e gratuito... e se dovesse davvero esserci un premio danaroso (ripeto: ne dubito) daje che scappa la pinta dell'amicizia!
Ulteriori informazioni et indicazioni le trovate qui: http://www.marioluzi.it/

E' tutto.

Goodbye folks

sabato 29 maggio 2010

Benedition is Over



Questo è (forse) il post più inutile che abbia mai pubblicato.
Forse (al contrario) il più sensato... chissà.
Giovedì 26 maggio 2010: il braccialetto bianco si è finalmente spezzato.
Era un banalissimo filo di cotone arrotolato tre volte intorno al polso: il nodo (che non ho mai capito con quale fottuta logica fosse stato realizzato) era opera di un monaco tibetano che aveva provveduto, tra le altre cose, a incensare tutto il braccio recitando benedizioni su benedizioni in non so quale dialetto indocineseafghanoshaolin. Ero convinto che il filo avrebbe retto cinque mesi scarsi; è durato due anni.
Mi ero quasi assuefatto all'idea che quell'affare inutile potesse contenere davvero una sorta di benedizione, di portafortuna. Anche per questo non lo avevo mai tagliato, nonostante (d'estate sopratutto) a volte stringesse.
Sarò più di un ingenuo, più di un illuso, più di un pazzo, più di-tutto-quello-che-caspita-vi-pare, ma sopratutto ultimamente, dopo gli ultimi irreali avvenimenti, mi stavo convincendo che quel cazzettino bianco fottutamente sporcato dal sudore e dal tempo potesse veramente essere diventato un salvavita, un qualcosa che mi proteggesse veramente.

Ma ora... si è rotto. Il 26 maggio 2010. Esattamente un mese dopo quell'altro avvenimento, quello che forse è stato il più importante della mia vita, il 26 aprile 2010.
Sono un simbolista, probabilmente. Eppure sta maturando una certezza in me: sciocca, bambinesca, ridicola; ma sta maturando.
Probabilmente ciò che è accaduto non è benevolo come potevo pensare inizialmente, e il braccialetto non ha retto di fronte a tanto male.

Bando ai convenevoli dunque; il requiem per il braccialetto è ufficialmente finito.
La benedizione pure.

Benvenuti nel mondo reale.

giovedì 20 maggio 2010

Era destino... Una Coppola calata sull'innocenza

Si dice "i casi della vita"...


Erano giorni di ottobre 2008: le radio non facevano che passare da mesi i singoli di lancio del nuovo album di Cesare Cremonini. Io avevo visto il video di Dicono di me sul tubo, e mi aveva fatto ridere. Nei bar, a scuola, alla radio accesa mentre ero a cagare o negli intermezzi tra le partite (in testa, insomma) non facevano che passare Le sei e ventisei.
Decisi di scaricare il brano da emule, come se il semplice download di un pezzo possa bastare a fartelo sparire dalla memoria. La cosa bella è che quando andai a cliccare sulla canzone la musica che ne uscì fuori non era quella che pensavo: come molti altri fortunati della rete ero incappato per caso in una composizione di 4tu, artista di cui mi innamorai immediatamente. La canzone in questione si chiama "E' l'una e fuori piove", ma all'epoca non potevo saperlo. Andai quindi a spulciare tra siti e blog cercando di sapere perlomeno chi fosse l'autore di quella meravigliosa armonia di note e versi: come parole chiavi inserii "tutto resta uguale" che era un po' il ritornello del pezzo. Il primo risultato utile che google mi sponsorizzò fu (appunto) "Tutto resta Uguale" di tale Fabrizio Coppola. Fiondato su youtube, dunque, ho cercato altri brani di quello che, ne ero certo, sarebbe diventata a breve la mia nuova fissa. Il primo link che trovo mi da una canzone dal titolo intrigante: "Cerco ancora Te". Me ne sono innamorato immediatamente, come mi ero innamorato di "E' l'una fuori piove", senonchè... la voce non era la stessa, e di conseguenza io stavo ascoltando un altro ancora. Troppo mi ero allontanato ormai da quelle tristine Sei e ventisei di partenza.
Coppola ha impresso da subito un nuovo ritmo nella mia percezione delle cose, della musica, e delle problematiche sociali: visto che emule offriva poco suo, comprai su Itunes tutto il suo disco Una vita nuova, rinunciando temporaneamente al primo lavoro, La superficie delle cose.
E poi... beh, i casi sono veramente tanti: in quei giorni l'Italia assisteva a episodi di razzismo veramente fuori dall'immaginazione: a Milano veniva ucciso Abdul Salam Guibre, detto Abba. Un cittadino italiano di origine straniera. Ucciso a bastonate. Colpevole di aver rubato un pacco di biscotti.
E qui, tra Roma e Guidonia non ce la passavamo meglio... Le violenze e i soprusi contro i romeni sopratutti, un clima di crescente xenofobia e paura, i soliti avvoltoi che speculavano in tv sulle nostre piccolezze... Era nei dì di Natale: uscì l'EP "La stupidità". In freedownload, per l'importanza della causa.

"Ho scritto “La stupidità” di getto, una domenica pomeriggio poco prima di Natale. Nel giro di mezz’ora era tutta lì, con il testo e la musica come potete sentirli. Era già da un po’ che volevo scrivere un brano del genere, una specie di blues urbano contemporaneo ma non trovavo le parole giuste.
Poi le parole sono arrivate, tutte insieme, come accade solo raramente. E sono il frutto dell’amarezza, del dolore e della rabbia per quello che sta succedendo nel nostro paese da un anno a questa parte.
Due episodi su tutti mi hanno particolarmente colpito: l’omicidio di Abba e il pestaggio di Emmanuel Bonsu. Il primo ad opera di due privati cittadini, il secondo perpetrato da agenti della Polizia Municipale di Parma. E, oltre a questi episodi specifici, il generale clima di intolleranza, di paura e di razzismo generato da una larga parte dei media." (http://fabriziocoppola.wordpress.com/2009/04/18/due-parole-sul-nuovo-singolo/)


Coppola mi ha cambiato. Anche perchè, leggendo tra siti e blog si musica alternativa, spesso parlando di lui aleggiava anche il nome del Boss... e se senti parlare di Bruce Springsteen, prima o poi lo senti anche suonare, e allora... il danno è fatto! Hai creato un Boss-dipendente.

... E siamo partiti da qualche amico di troppo che ti rincoglioniva con Cremonini...


Curiosità finali: Coppola mi ha condizionato moltissimo anche dal punto di vista poetico. Più volte mi sono capitati dei "blocchi" dello scrittore, risolti grazie a una sua canzone ascoltata al momento giusto. La prima parte della mia ultima raccoltina (Come il cielo quando curva) è intitolata "La città che muore" proprio in onore di uno dei suoi brani più noti. E se vi volete divertire a spulciare tra le cazzate che scrivo io (dopo essere diventati, naturalmente, fan accaniti di questo alternativo milanese) troverete senza dubbio qualche cosa in cui si respira anche la sua musica e la sua poetica...

martedì 11 maggio 2010

Se chiudi gli occhi poi.... Nuvole di Cenere

Allora...

Tante sarebbero le cose da dire, forse troppe; Più ancora sarebbero state le cose da scrivere in questi giorni, certamente in sovrannumero.

Avrei voluto scrivere qualcosa sugli ultimi scandalosi arbitraggi o sulla morte del calcio italiano targata lazio - inter e datata 2 maggio 2010.
Avrei voluto scrivere qualcosa sulla medianità e su certi curiosi episodi capitati molto recentemente... Ma non l'ho fatto.

E poi capita. Capita che una mattina che puoi svegliarti tranquillamente senza dover pensare a un cazzo a parte le due interrogazioni del giorno successivo e al nuovo cd del Liga, ti metti al pc e youtube ti ricorda che un tuo "amico" cantautore ha caricato una nuova canzone. E allore ci clicchi sopra, la stai a sentire e hai una strana sensazione: vorresti spaccare tutto, metterti a gridare... poi arrivano 4 sigarette e una mezza birra (dopo il caffèlatte) a far tornare la situazione in pace con se stessa. Ma qualcosa di diverso resta, è passato, e sai che c'è un'emozione vissuta su cui, comunque, non puoi più scrivere sopra.



La sera è il momento bastardo della giornata perché, complici i rumori del paese che si attenuano e una luce tenua filtrata dal tramonto, incominci a pensare. E pensi a quello che non hai più, quello che non è più tuo e non importa se era poco o tanto... Sai solo che ti manca e istintivamente alzi gli occhi al cielo perché sai che è il suo stesso cielo. Quello non cambia e mai lo farà. E le domande crescono, ma le risposte le puoi solo immaginare...
La puoi chiamare nostalgia o malinconia ma per me è solamente un po di vita che ogni sera un sole stanco ti fa rivivere per dopo portarsela via silenziosamente.
- 4tu -